solidarietà
Libano: 10 anni della “Cucina di Damour”
Un punto di riferimento per le situazioni più estreme

In Libano vive una popolazione piagata dalla guerra che ha devastato la zona meridionale, con danni anche nella capitale, aggravando inoltre la crisi dei rifugiati. Il conflitto ha causato oltre 4.000 morti, 16.000 feriti e più di un milione di sfollati.
Nel Paese la situazione umanitaria resta drammatica. La crisi in Libano anche è il risultato di una profonda crisi economica e finanziaria che va avanti da cinque anni e che ha spinto migliaia di giovani all’emigrazione. In questo contesto già difficile, però, il conflitto ha sicuramente aumentato le vulnerabilità della popolazione.
Molte famiglie, oggi, riescono a far fronte al loro fabbisogno solo grazie ai sussidi ricevuti dalle organizzazioni umanitarie o da amici e parenti dall’estero. Centomila persone restano sfollate perché, per ragioni diverse, non sono riuscite a rientrare: tanti di quelli che sono tornati hanno scoperto di essere rimasti senza casa. In certi villaggi non è rimasto nulla: manca la connessione all’acqua e all’elettricità, le infrastrutture e i servizi sono stati danneggiati o completamente distrutti. La mancanza di acqua significa, in certi casi, anche assenza di lavoro, dal momento che gli agricoltori non possono irrigare i propri campi.
Le spese sanitarie sono insostenibili. Gli ammalati non arrivano più a pagarsi le analisi, le operazioni chirurgiche e acquistare medicinali, perché totalmente a loro carico.
La nostra associazione “Oui pour la Vie” continua ancora con la “cucina” di Damour, l’ambulatorio per i test sanitari e il riferimento per AIDS, droga e alcool, il centro di ascolto per le medicine e la scuola. Tutto sempre per bisognosi di ogni appartenenza e provenienza.
Si chiedono sempre aiuti e pubblicità.
Dopo la guerra, più di un milione di libanesi è tornato al Sud, dove il 90% dei loro villaggi è stato completamente distrutto.
La gente si rifiuta comunque di lasciare la propria terra e costruisce tende per restare vicino a quello che resta della propria casa. Tra questi c’è anche una famiglia di 9 persone che durante la guerra ha vissuto con noi nel centro di “Oui Pour la Vie”. Grazie a loro, i nostri volontari hanno potuto prendere il furgone dell’Associazione per andare a realizzare una cucina mobile sul terreno di questa famiglia. Abbiamo così anche la possibilità di visitare con la nostra cucina mobile altre famiglie accampate, con particolare attenzione ai bambini.
Ricordiamo anche il primo anniversario della nostra casa di Beirut che, trovandosi vicina a zone bombardate, ha continuato ad essere senza interruzioni un riferimento per malati poveri e anche un punto di distribuzione di pasti preparati dalla cucina di Damour, consegnati talvolta anch’essi a domicilio dai nostri volontari durante le loro visite nei rifugi durante il recente conflitto.In questo mese “Oui pour la Vie” ha festeggiato i 10 anni della nostra “Cucina di Damour”.È per noi un traguardo molto significativo. Questo servizio non è mai stato interrotto, nemmeno durante il recente conflitto, diventando così un punto di riferimento sicuro per le situazioni più estreme. I nostri volontari sono sempre disponibili per monitorare i casi più gravi, recandosi nelle loro dimore, per consegnare anche a domicilio i pasti per coloro che hanno problemi a venire nella nostra sede. Questo rappresenta anche una testimonianza di convivenza pacifica tra gruppi caratterizzati da posizioni diverse nel recente conflitto.
Un grazie ai numerosi benefattori che ci hanno sempre sostenuto, con costanza e spirito di rinuncia.
Per testimonianze in Italia tel 333/5473721 pdamianolibano@gmail.com Per inviare offerte: Bonifico sul conto: Oui pour la Vie, presso Unicredit Cascina (PI). IBAN: IT94Q0200870951000105404518; (BIC-Swift: UNCRITM1G05 se richiesto). Indicate nella causale del bonifico il vostro email / telefono cell e avvisateci dell’offerta scrivendo a info@ouipourlavielb.com.