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L’accordo con i sindacati per il mondo della scuola
Il percorso è stato «lungo e tormentato», ma alla fine i lavoratori della scuola hanno il loro contratto. È stato firmato ieri all’Aran il Ccnl “Istruzione e ricerca” 2019-’21, che entra in vigore oggi e, ricorda l’Aran in una nota, riguarda 1.232.248 dipendenti, di cui 1.154.993 appartenenti ai settori scuola e Afam (inclusi gli 850mila insegnanti), e 77.255 lavoratori dei settori università ed enti di ricerca (esclusi i docenti).
Il contratto prevede aumenti salariali medi mensili di 124 euro per i docenti, di 96 per il personale Ata e di 190 euro per i Direttori dei servizi generali e amministrativi. «Anche per gli altri settori ci sono aumenti significativi», ricorda l’Aran. Un’altra novità di rilievo, estesa a tutti i settori, è l’introduzione e la regolamentazione, anche per questo comparto, del lavoro agile. «Il nuovo contratto garantisce un adeguato riconoscimento economico ai lavoratori del settore, in linea con il loro fondamentale contributo alla società e all’economia italiana», commenta il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo.
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