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La storia di Davide
Davide Fiorillo è un bambino che ha concluso il suo pellegrinaggio terreno molto prematuramente, il 22 giugno 2021, a causa di una leucemia. Originario di Piscopio, in provincia di Vibo Valentia, era nato il 7 ottobre 2012, quindi non è arrivato a festeggiare il suo nono compleanno. Ma la sua testimonianza di fede ha illuminato e illumina non solo i suoi genitori, Salvatore ed Elisa, il fratello maggiore Antonio, parenti e amici che lo hanno conosciuto da vicino. Proprio per volontà dei familiari è stata raccolta in un libro scritto dalla giornalista Costanza Signorelli e intitolato Davide. Il bambino che parlava con gli Angeli, appena pubblicato da Ares. Sì, perché un giorno il piccolo confida alla mamma: «Vedo gli angioletti e anche io sono un angioletto, ma senza le ali». Da quel momento, inizia ad aprire la strada a un altro mondo «fatto di puro amore, che sarebbe difficile da credere se non fosse lui stesso a viverlo in carne e ossa», scrive l’autrice.
Una storia «eccezionale non tanto per i fenomeni straordinari che la contraddistinguono, ma per gli effetti che la presenza degli angeli, della Madonna e di Gesù hanno provocato nell’animo del bambino morente e dei suoi genitori», sottolinea nella prefazione suor Daniela Del Gaudio, direttrice dell’Osservatorio sulle apparizioni mariane e i fenomeni mistici della Pontificia Accademia mariana internazionale. «Senza voler per nulla entrare nel discernimento dei fatti presunti di apparizioni o fenomeni mistici, che saranno valutati nella sede competente e dalle autorità preposte al loro discernimento, vogliamo presentare questa esperienza come una testimonianza di quanto Dio può operare nel mondo, di quanto la sua presenza cambi la storia umana e le dia un senso, che è sempre un senso di salvezza e di gioia», chiarisce la religiosa. Infatti a colpire, nella veloce parabola terrena di Davide, è il cambiamento nell’accettazione della malattia, la pace e la serenità che lo pervadono dopo aver sperimentato la compagnia e la rassicurazione di angeli che vede accanto a sé, che gli parlano e fanno da ponte con le visioni finali della Madonna e di Maria. Non aveva frequentato il catechismo, i suoi genitori non erano praticanti: eppure sarà proprio l’atteggiamento completamente diverso del loro figlio a farli interrogare profondamente: «Nelle parole certe di nostro figlio e nei suoi occhi pieni di luce, abbiamo visto che il Paradiso esiste. Davide non vedeva l’ora di andarci e ora ci attende là», affermano (continua a leggere https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/lo-scaffalela-storia-di-davide-il-bimbo-che-parla)