La speranza di guarire, non di morire

La cappella dell'ospedale chiesa giubilare

Si viene in ospedale per guarire, non per morire. La speranza è quella di stare meglio, di continuare a vivere accanto a chi si ama, non quella della morte. Vogliono farci credere il contrario, che morire è la soluzione e che chi ne facilita la strada è un benefattore, cultore di diritti e dispensatore di saggezza, ma è davvero così? Le parole del vescovo Simone sono risuonate chiare e forti nella festa della Madonna di Lourdes. La giornata, dedicata agli ammalati, ha visto monsignor Giusti aprire il Giubileo nella cappella dell’ospedale di Livorno; anche questo luogo adesso sarà chiesa giubilare, dove poter lucrare l’indulgenza plenaria, secondo le disposizioni del Pontefice (Bolla “Spes non confundit”, disposizioni nel Bollettino https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2024/05/13/0392/00808.html).

Ho conosciuto persone diversamente abili che donavano energia a tutti, malati terminali che pur di restare accanto ai propri familiari hanno sofferto pene indicibili, anziani attaccati alla vita, oltre ogni speranza: dobbiamo stare accanto – ha continuato il Vescovo nella sua riflessione – accanto a chi soffre, accanto ai familiari di chi vive la malattia, accanto… come Maria, accanto a Gesù sulla croce.

Nella celebrazione il Vescovo ha conferito il ministero dell’Accolitato a Franco Nocchi, in cammino verso il sacerdozio, guarda le foto scattate da Antonluca Moschetti.