La società calcistica si accorda con l’Ats di Bergamo

di Marcello Palmieri

No all’azzardopatia e alle dipendenze in generale, sì alle buone pratiche per la tutela della salute: sono sempre più le persone, le associazioni e le istituzioni a lavorare in questa direzione. Ma se a farlo, ora, è pure una squadra calcistica di serie A, questo sussulto di umanità acquista una luce e una forza dirompenti. Un accordo in questa direzione tra l’Ats (ex Asl) di Bergamo e l’Atalanta è stato firmato ieri a Zingonia, presso l’Accademia Favini del Centro sportivo di Bertolotti, e produrrà una serie di iniziative contro il gioco d’azzardo, le dipendenze da alcol e droga, gli stili di vita non sani (come la sedentarietà) e tutto ciò che può essere d’ostacolo ad un corretto sviluppo della persona.

Ma perché proprio l’Atalanta? «S’identifica col territorio – spiega Massimo Giupponi, direttore generale dell’Ats Bergamo – e per questo è un partner fondamentale per la tutela del benessere». Ma non solo: «Ci occupiamo di formazione sportiva ma anche di educazione personale – aggiunge Stefano Bonaccorso, responsabile dell’attività di base del club neroazzurro –, promuovendo uno stile di vita salutare dell’atleta». Ed è lo stesso dirigente a parlare con chiarezza di «contrasto alle ludopatie», anticipando fin d’ora che quest’azione «partirà dalla formazione interna dei 520 tesserati del settore giovanile».

Dichiarazioni importanti le sue, tanto più perché vengono da un mondo – quello del calcio, appunto – che molto condivide con i colossi dell’azzardo. Saranno tre le linee d’azione previste dall’accordo orobico:(continua a leggere www.avvenire.it/attualita/pagine/azzardo-atalanta-bergamo)