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La pretesa del comando
A cura dell’ANPPIA è stato presentato nella splendida sala della Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci il libro di Sandra Bonsanti e Teresa Limiti: “La pretesa del comando”, che ha come potenziale argomento il presidenzialismo e l’assalto alla Costituzione. Ha coordinato l’incontro Paola Meneganti dell’Associazione Evelina De Magistris, con la presenza della coautrice Teresa Limiti e con l’apporto di Barbara Tibaldi della Fiom CGIL.
Nel dare il benvenuto della Banca ai partecipanti, il dottor Roberto Pullerà ha detto che il suo istituto si proponeva di arricchire i contenuti formativi delle persone e di dare risalto alle attività culturali della città.
La Prof. Genny De Pas, del direttivo dell’ANPPIA, ha dato inizio all’incontro con l’interrogativo: c’è la possibilità che la nostra Costituzione venga travolta? Ha poi illustrato i meriti delle relatrici: Teresa Limiti, la coautrice del libro, collabora ai giornali “Il Fatto quotidiano” e “L’espresso”, è una nota saggista che ha scritto anche sulle bombe scoppiate nel biennio 1992/93. Barbara Tibaldi è invece Assessore a Torino, fa parte dei 23 membri della segreteria nazionale della Fiom, si occupa in special modo delle problematiche relative alla Fiat e dell’indotto, dell’integrazione dei migranti e dei lavoratori interinali. La prof. De Pas ha poi invitato tutti i presenti ad osservare un minuto di silenzio in ricordo dei cinque operai deceduti nel cantiere di Firenze.
Paola Meneganti ha sottolineato la preziosità del libro, ricco di dati e avvenimenti, in cui si evidenzia che Licio Gelli, già nel 1980, definiva la Costituzione come “un abito liso e sfibrato” e anche Craxi, auspicando una grande riforma contro il caos, parlava di una Costituzione “logorata dal tempo”, e per questo ha posto la domanda: è un abito liso la nostra Costituzione? Teresa Limiti, rispondendo, ha affermato che le riforme in corso sono un pericolosissimo passaggio e mettono a soqquadro la Costituzione che è, in sé, profondamente democratica e antifascista. E’ una riforma che non ha eguali nel mondo e bisogna anche ricordare che la nostra Costituzione è stata il risultato di un evento storico: la sconfitta del nazifascismo, di tutto ciò non c’è traccia nel progetto di riforma. Di certo c’è che il Capo dello Stato non sarà più l’arbitro delle vicende politiche come avviene adesso e si può anche dire che gruppi politici di destra vanno all’assalto del paese contro lo stesso stato sociale. Con questo libro si vuole dunque contribuire a sensibilizzare un dibattito pubblico in grado di salvare questa Costituzione.
La sindacalista Barbara Tibaldi, conscia della propria esperienza metalmeccanica, ha detto che la Costituzione non è “un abito”, ma è “la scocca”, a significare cioè la sua importanza e centralità come in una macchina. Perché essa è il “realizzarsi delle persone”, e noi non proteggiamo abbastanza questa Costituzione se si vuole mettere in primo piano la dignità delle persone e che garantisce la loro libertà e il loro lavoro. Quindi tutto ciò che c’è di “valore” in essa può essere rivitalizzato mettendole a disposizione le forze migliori del paese. Mentre le idee della società che emergono dalla riforma è quella “della sua parte peggiore”.
Teresa Limiti ha poi ricordato che lo studio della storia ci invita a non ripetere gli errori del passato, infatti il presente lo capiamo meglio attraverso la prospettiva storica. L’attuale destra è figlia di una questione mai rimossa, quella di non aver voluto fare i conti con il fascismo anche perché vi è stata una immissione del vecchio fascismo dentro la nuova Repubblica. Ciò è avvenuto anche a causa di una parte della DC , mentre Moro aveva constatato “che i fascisti sono anche dentro di noi” e che quindi erano “da controllare” perché non si sapeva quello che potevano fare, dopo quell’esperienza un blocco reazionario ha ottenuto il monopolio di fatto del governo del paese con i governi Berlusconi. La realizzazione delle Regioni, la riforma della sanità, sono sempre state contrastate da una destra reazionaria che ha poi trovato in Gelli il proprio uomo di sintesi e di potere. Con quella vecchia variabile neofascista l’Italia non è riuscita a fare i conti e la destra attuale è figlia di quelle dinamiche e di quella cultura politica che adesso vuol mettere mano alla riforma della Costituzione. Barbara Tibaldi ha aggiunto di aver paura solo di un partito di massa, di una forza però che in effetti la Meloni non ha, la sinistra ha fatto però un disastro che ha creato per lei un terreno fertilissimo (anche la Limiti aveva ammesso la sottovalutazione delle sinistre del fenomeno neofascista).. Bisogna perciò costruire una seria alternativa, mettere “insieme le persone”, guardare al mondo giovanile e fermare le destre. Al termine la Prof. De Pas ha letto alcuni lungimiranti pensieri di Norberto Bobbio, ancora oggi validissimi, che possono dare forza alla nostra Costituzione, non cambiabile!