La presentazione organizzata dal “Portico di Salomone”

Il Libro pone una questione paradossale:  “E se il nichilismo non fosse una tragedia bensì un’opportunità?” I diciotto capitoli di questo libro di Costantino Esposito (docente di Storia della filosofia all’Università di Bari) riprcorrono, come sottofondo,  questa domanda. Il nucleo centrale intorno a cui il volume si è sviluppato è costituito da alcuni interventi scritti dall’autore per l’Osservatore Romano, nei quali le riflessioni sul nichilismo contemporaneo partivano dalla convinzione che esso non potesse più essere considerato un elemento patologico della cultura contemporanea, come è stato ritenuto per circa un secolo dopo la proclamazione nietzschiana della “morte di Dio”, bensì la condizione normale del pensiero attuale, ormai rassegnato a essere irrimediabilmente nichilista. Dinanzi a tale situazione – il nichilismo non più stato patologico, ma fisiologico –, l’autore intravede un pertugio molto interessante, perché a suo giudizio il nichilismo stesso si è, per così dire, scavato la fossa. La sua indubbia forza ha distrutto tutti gli idoli – dalle religioni alle ideologie –, ma così facendo ha lasciato il terreno sgombro e perciò adatto a far rifiorire le grandi domande di senso riguardanti l’uomo, la storia, la verità. Afferma il prof. Esposito: “Paradossalmente oggi il nichilismo non sembra più consistere – come nella sua forma classica – in una perdita di valori e di ideali, ma piuttosto nell’emergere di un bisogno irriducibile. Ci sono meno protezioni ideologiche: il bisogno è più nudo, e quindi molto più impegnativo. Non ha più copertura”. A questo punto, ponendosi la domanda iniziale, l’autore risponde nel modo seguente: “Il nichilismo del nostro tempo può essere paradossalmente una chance per la ricerca di un significato vero per la nostra esperienza nel mondo”. In modo del tutto inatteso, un contributo significativo è stato recato anche dalla pandemia da Covid-19, che ha riproposto alcune domande di fondo relative all’esistenza umana, alle quali, secondo Esposito, il nichilismo non si è dimostrato in grado di offrirerisposte convincenti. Questa debolezza ha innescato un processo indirizzato verso il superamento del pensiero nichilista, processo che “potrà forse durare molto, o moltissimo tempo, non sappiamo: ma comunque è già iniziato”. Non casualmente, Esposito cita il finale de La strada di Cormac McCarthy: “Lì dove sembrerebbe tutto bruciato …a poco a poco si svela che ciò che resiste e che permette… di avanzare nel desiderio e nella speranza …è il cuore dei due umani”. (sarà possibile collegarsi direttamente dal link della locandina)