La preghiera di Paolo VI

Il Papa l’ha ribadito più volte: la siccità è un problema grave. Che chiede interventi concreti. All’Angelus, nella solennità dei santi Pietro e Paolo, Francesco ha auspicato «che si attuino le misure necessarie a fronteggiare queste urgenze e a prevenire le emergenze future. Tutto questo deve farci riflettere sulla tutela del creato, che è responsabilità nostra, di ciascuno di noi. Non è una moda, è una responsabilità – ha aggiunto il Pontefice –: il futuro della terra è nelle nostre mani e con le nostre decisioni!».

Naturalmente di fronte alle situazioni difficili il credente è chiamato a unire due elementi: la preghiera a Dio e l’impegno personale e comunitario. Vanno in questo senso tante iniziative lanciate dalla diocesi italiane. Così lo scorso 25 giugno l’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini ha recitato il Rosario in tre chiese di campagna «per il dono dell’acqua» e ha promosso un pellegrinaggio mariano nel territorio agricolo del Milanese ferito dalla carenza di acqua. «La preghiera per la fecondità della terra e la pioggia che viene dal cielo – ha sottolineato Delpini – richiede la fede semplice dei bambini che si fidano del Padre che sta nei cieli. Richiede la fede sapiente che raccoglie in ogni situazione l’occasione per accogliere la chiamata a conversione verso uno stile di vita che abiti la terra come chi coltiva il giardino piantato da Dio in Eden. Richiede la fede cristiana che, obbediente al comando di Gesù, prega: “Sia fatta la tua volontà, come in cielo, così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano”».

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