La Messa dell’Epifania col Papa

“Quante volte abbiamo scambiato gli interessi del Vangelo con i nostri, quante volte abbiamo ammantato di religiosità quel che ci faceva comodo, quante volte abbiamo confuso il potere secondo Dio, che è servire gli altri, col potere secondo il mondo, che è servire sé stessi!“.Queste le parole del Papa nell’omelia della Messa nella Solennità dell’Epifania del Signore. “L’uomo, quando non adora Dio, è portato ad adorare il suo io – ha detto Francesco -. E anche la vita cristiana, senza adorare il Signore, può diventare un modo educato per approvare sé stessi e la propria bravura”. “È un rischio serio: servirci di Dio anziché servire Dio”.Riprendendo il brano del Vangelo sull’adorazione dei Magi verso Gesù Bambino, Francesco ha sottolineato: “Se perdiamo il senso dell’adorazione, perdiamo il senso di marcia della vita cristiana, che è un cammino verso il Signore, non verso di noi. È il rischio da cui ci mette in guardia il Vangelo, presentando, accanto ai Magi, dei personaggi che non riescono ad adorare”, Erode, i capi dei sacerdoti e gli scribi.

IL TESTO INTEGRALE

«Mai ammantare di religiosità ciò che ci fa comodo»“Nella vita cristiana non basta sapere: senza uscire da sé stessi, senza incontrare, senza adorare non si conosce Dio. La teologia e l’efficienza pastorale servono a poco o nulla se non si piegano le ginocchia”. Lo ha detto papa Francesco nell’omelia della messadell’Epifania, facendo nel commento alle letture, esempi di coloro che “non riescono ad adorare”, tra cui, oltre ad Erode,”i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo”.

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