La liturgia ortodossa e la benedizione delle acque

Il simbolo della benedizione dell’acqua nella liturgia orientale ha un significato antico e solenne.L’acqua è l’elemento che rigenera a vita nuova in Cristo. I lavacri, divenuti poi battistero, posti in origine all’ingresso delle Domus cristiane ricordano come il bagno purificatore assuma una valenza sacramentale.Fra gli ortodossi il rito della consacrazione dell’acqua durante la festa dell’Epifania – la Santa Teofania- è chiamato la Grande Consacrazione perché evoca il Battesimo del Signore nel fiume GiordanoL’acqua diviene il simbolo sacro per eccellenza perché ha accolto Cristo vivente.La consacrazione per gli ortodossi bizantini avviene due volte: la vigilia della Epifania e il giorno della Epifania in cui si celebra anche il Natale di Gesù, secondo il calendario Giuliano.

Il sacerdote, dopo una solenne benedizione con i Vangeli, immerge la croce per tre volte nelle acque (di fiume o di mare) e getta successivamente una croce affinché venga raccolta da abili nuotatori ai quali verrà affidata.

A Livorno sin dalle prime presenze degli ortodossi uniati, con la chiesa in via della Madonna, sia per gli ortodossi di rito greco della chiesa della Ss. Trinità sul porto, nel XVIII secolo questa usanza veniva celebrata per l’Epifania secondo l’antico calendario ed ha rappresentato per i livornesi un aggancio con la tradizione cosmopolita della città riscontrabile nel detto popolare… “vai a farti benedire dai greci”.

Quest’anno la benedizione avrà luogo domenica 8 gennaio: alle 10 la liturgia presso la cappella del cimitero ortodosso di via Mastacchi, alle 11.15 la benedizione delle acque.