La guerra e il dialogo

«Di fronte alla tragedia che vediamo accadere in Ucraina, di fronte alle migliaia di morti, ai civili uccisi, alle città sventrate, ai milioni di profughi — donne, vecchi e bambini — costretti a lasciare le loro case, non possiamo reagire secondo quello che il Papa chiama lo schema di guerra». Il cardinale Pietro Parolin, appena tornata da un viaggio istituzionale in Messico, rimarca la posizione del Papa e della Santa Sede sul conflitto iniziato dalla Russia. Auspicando che si ritorni ad un dialogo multilaterale come fu quello che portò allo storico Atto finale della Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa firmato Helsinki nel 1975 e con un forte invito a «trattare senza precondizioni».

Il segretario di Stato parla all’Università Lumsa di Roma dove presenta il volume Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace (Edizioni Solferino-LEV) cheraccoglie gli interventi di papa Francesco contro la guerra. Insieme al porporato — nell’incontro moderato da Fiorenza Sarzanini, vicedirettore del Corriere della Sera — ci sono l’ex presidente della Commissione Europea ed ex premier Romano Prodi, e il rettore della Lumsa, Francesco Bonini.

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