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La GMG ha 13 patroni
Patrona per eccellenza è la Vergine Maria. Accanto a lei Giovanni Paolo II, Don Bosco e tutti santi che si sono occupati di giovani, Ma anche testimoni della fede più locali. La Gmg di Lisbona, in programma dal 1° al 6 agosto 2023 ha reso noti i suoi santi patroni. A renderli noti il cardinale Manuel José Cardinal Macário do Nascimento Clemente, patriarca di Lisbona con un testo che, informa una nota, è la prefazione a un libro pubblicato insieme dalle Edzioni Paoline e San Paolo. In particolare, il Comitato organizzatore della Giornata ha indicato tredici patroni, santi e beati che hanno dimostrato come la vita di Cristo riempia e salvi i giovani di ogni epoca.
Patrona per eccellenza della prossima Gmg, come già accennato, è la Vergine Maria, «la giovane donna che ha accettato di essere la madre del Figlio di Dio incarnato» e che «insegna ai giovani tutti i tempi e luoghi come portare Gesù agli altri che Lo aspettano». Ma è patrono, spiega il cardinale Clemente, anche san Giovanni Paolo II cui si deve l’iniziativa delle Giornate e con lui tutti i santi e sante «che si dedicarono al servizio dei giovani; in modo speciale san Giovanni Bosco» che papa Wojtyla «ha dichiarato “padre e maestro della gioventù”».
Sant’Antonio da PadovaNaturalmente nella protezione della Giornata portoghese un ruolo speciale sarà affidato al patrono della Chiesa di Lisbona, san Vincenzo, «diacono e martire del VI secolo che «accoglierà e rafforzerà tutti con la sua carità e testimonianza evangelica». Ad accompagnarlo il sostegno celeste di altri santi partiti da Lisbona per annunciare Cristo: sant’Antonio, nato intorno al 1190 e morto a Padova nel 1231, venendo canonizzato l’anno dopo; san Bartolomeo dei martiri (1514-1590), domenicano e arcivescovo di Braga che prese parte al Concilio di Trento; e san Giovanni di Brito (1647-1693), il gesuita martirizzato in India.Ma erano lisbonesi anche alcuni beati e beate: Giovanna del Portogallo, figlia del re Alfonso V, morta ad Aveiro, nel convento delle Domenicane nel 1490; Giovanni Fernandes, un giovane gesuita, martire nel 1570 al largo delle Isole Canarie; e Maria Clara del Bambino Gesù, un’aristocratica che, rimasta orfana, volle diventare la “madre” dei dimenticati, fondando una congregazione dedicata a quella missione e portata avanti fino alla morte, nel 1899. (continua a leggere https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/la-gmg-di-lisbona-ha-13-patroni)