La Giornata delle Forze Armate e la Festa dell’Unità Nazionale

Dal 2 al 4 novembre anche a Livorno si è tenuta la celebrazione della Giornata delle Forze Armate e la Festa dell’Unità Nazionale, una celebrazione che, a causa della pandemia del Covid 19, è stata effettuata in modo semplice e dimesso. E’ mancata infatti la coralità popolare, la mancanza degli studenti, i labari delle Associazioni combattentistiche e d’Arma. Le cerimonie si dovevano concludere con il saluto del Sindaco nella Sala degli specchi al palazzo comunale ma quest’anno l’incontro con la cittadinanza non è potuto avvenire.

Il giorno 2 i caduti sono stati commemorati al cimitero della Cigna e un cuscino di fiori, da parte del Presidente della Repubblica Mattarella e da parte del Comune di Livorno, è stato deposto sulla tomba dell’ex Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, al cimitero della Misericordia.

Nel preparare questi avvenimenti il Sindaco Luca Salvetti aveva fatto affiggere nelle principali vie della nostra città un manifesto molto significativo: 102 anni fa -si poteva leggere- aveva termine la prima Guerra Mondiale. Il tragico evento, inizio di quello che è stato chiamato “il secolo breve”, quel secolo foriero al tempo stesso di rinnovate tragedie e di epocali mutamenti politici e sociali, una storia tragica che non dobbiamo assolutamente dimenticare. Salvetti ha poi fatto riferimento alla presente situazione: oggi -ha scritto- siamo costretti a combattere contro un virus contro il quale le Forze Armate sono un sostegno determinante nelle situazioni di emergenza. Ad esse va il ringraziamento in quanto garantiscono la coesione sociale battendosi sempre in favore della democrazia e della pace. Parole che hanno trovato il 3 novembre un riscontro da parte del Presidente della Repubblica Mattarella che ha ringraziato le Forze Armate per il loro “senso di responsabilità e spirito di altruismo”.

Quando il Generale Diaz il 4 novembre 1918 proclamò il Bollettino della Vittoria, esso terminava con: firmato Diaz, e a questo proposito vogliamo qui ricordare un fatto poco noto, molti bambini nati in quei giorni, ebbero il nome di Firmato, i loro padri ingenuamente pensavano che fosse il nome di Diaz che invece si chiamava Armando!

Ritornando alla celebrazione dell’attuale 4 novembre, la commemorazione ha visto la deposizione di una corona al bassorilievo dedicato al Partigiano, e una seconda al monumento ai Caduti in Piazza della Vittoria davanti alla Chiesa del Soccorso. Erano solo in tre: il Sindaco, il Prefetto e l’Ammiraglio della Capitaneria di porto, Giuseppe Tarsia, insieme ad un gruppo di guardie della Polizia Municipale, un vero peccato per la mancata partecipazione delle persone. Ma Covid docet!

Gianni Giovangiacomo