La festa patronale della parrocchia di S. G. Gualberto

Da anni ormai la festa patronale della Parrocchia di San G. Gualberto era caratterizzata da diverse iniziative: giochi, spettacoli, cena. Quest’anno tutto si è dovuto rivedere in base alle norme Covid, ma la comunità non ha voluto rinunciare a sottolineare l’importanza della festa stessa. Sabato scorso ci siamo recati a Crocetta (Mulazzo) per essere aiutati a riflettere da don Alessandro Dehò, che lì vive da settembre. Don Alessandro ha lasciato la parrocchia del Bergamasco dove operava da diversi anni per vivere in un luogo isolato, vicino a un santuario, Madonna del Monte, in accordo con il vescovo di Bergamo e quello di Massa, ma senza nessun incarico specifico. 

In linea con le  iniziative che la comunità ha proposto per l’estate che vanno sotto il nome di MACERIE e altro…. abbiamo voluto con il suo aiuto cercare di capire cosa della nostra vita  e in quella della comunità è necessario e va coltivato, da ciò che è superfluo. Anche papa Francesco parla di questo come di un tempo di scelta, il tempo di far pulizia da ciò che deturpa o semplicemente appesantisce la vita umana. Anche per le nostre comunità e la nostra pastorale ecclesiale l’appello è ad alleggerire, a ripulire un cumulo di attività che soffocano le relazioni, che soddisfano il bisogno religioso o ancor peggio di controllo clericale, ma non nutrono la spiritualità.

Vicino al santuario, seduti all’ombra degli alberi su un bellissimo prato abbiamo ascoltato l’esperienza di vita e di fede di don Alessandro che ci ha invitati a promuovere una vita di fede semplice, quotidiana, leggera. Le nostre riflessioni si sono alternate in un clima fraterno e sereno. Poi il pranzo condiviso, la visita al santuario e ai dintorni hanno concluso una giornata rilassante ma piena di stimoli per il futuro.

Domenica, ricorrenza liturgica di San G. Gualberto abbiamo celebrato la S. Messa. Sia  nell’omelia del celebrante sia nelle preghiere si è sottolineata la scelta del perdono fatta da san Giovanni Gualberto, divenuto terreno fertile dove la Parola ha veramente germogliato (il vangelo era quello della parabola del seminatore), anche noi dovremo cercare di diventare terra buona che accoglie in semplicità la parola.

Al termine della Messa l’architetto Giovanni Cariddi Graziani ha illustrato il progetto di recupero dell’Eremo della Sambuca, a cui sono seguiti gli interventi del  consigliere regionale Francesco Gazzetti, del  sindaco di Collesalvetti Adelio Antolini, che si sono impegnati per la riqualificazione dell’Eremo. Sempre disponibile a fare la sua parte la Parrocchia a cui l’Eremo è affidato e l’associazione della Valle costituitasi da alcuni anni e che già ha operato e opera  per il recupero di alcune aree. La sinergia di più enti e l’inserimento della zona da parte della regione Toscana come riserva naturale fanno ben sperare.

I lavori sono tanti, tanti sono i soldi che occorrono ma la posta in gioco , cioè la riqualificazione dell’Eremo, vale veramente l’impegno preso, per la bellezza del posto che potrebbe diventare un luogo di ritiro spirituale ma anche un punto di riferimento per associazioni e cittadini nel cuore delle colline livornesi.

Una festa quindi all’insegna di progetti e sogni, semi gettati nei cuori dei partecipanti che ci auguriamo possano portare frutti.