Livorno
La crisi dello Stato di Diritto
L'incontro promosso dall'Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti

Presso la Villa del Presidente in Via Marradi, l’ANPPIA ha tenuto un incontro sul tema: “La crisi dello Stato di Diritto. Assalto alla Costituzione?”. Il Presidente dell’ANPPIA, Renzo Bacci, introducendo i lavori, ha rilevato che la crisi dello Stato di Diritto è una problematica che riguarda tutto l’occidente. L’attuale Governo si è proposto di cambiare l’Italia cercando di instaurare un tipo di democrazia diversa dall’attuale con la realizzazione del Decreto Sicurezza, dell’economia differenziata e del premierato, per questo abbiamo voluto conoscere -ha concluso- il parere del Prof. Gaetano Azzarriti, docente di Diritto Costituzionale alla Sapienza.
È importante -ha iniziato Azzariti- discutere sulla democrazia oggi, che potremmo definire “in un tempo di transizione”. Le guerre in Ucraina e in Palestina stanno a dimostrare che il mondo verrà cambiato ma non sappiamo in che modo. Anche l’Europa sta cambiando e dobbiamo chiederci cosa vuol dire “essere europei”. Vico ci ha insegnato che la storia è sempre fatta dagli uomini e sarà colpa nostra se non riusciremo ad ostacolarne il declino. E’ inutile negare che, a livello politico, una “destra illiberale” sta acquistando spazio. L’impressione è che questo Governo esasperi situazioni che si sono accumulate nel tempo. Come affermava Capogrossi “dalle catastrofi si impara”, siamo oggi di fronte ad un punto di svolta, “dove una slavina si trasforma in valanga”. Abbiamo vissuto dalla Carta Costituzionale un trentennio d’oro, proprio con l’attuazione dei Principi Costituzionali: le Regioni, il divorzio, il nuovo diritto di famiglia, la legge Basasglia, poi non è stato più così!.
Il Prof. Azzariti ha poi definito la riforma del Titolo Quinto della Costituzione “un documento di insipienza giuridica”, l’intervento sul “Terzo Comma” dimostra un tentativo di passaggio di regime e un aggravante del sistema. L’attuale maggioranza di Governo sfrutta un clima complessivo di ostilità contro il Diritto. Azzariti ha poi messo in rilievo alcuni degli ultimi fatti negativi:: sulla vicenda Almansi “si deve pretendere che ci siano spiegazioni serie”, si è detto “perplesso” delle “irregolarità formali” che portano ad “un sospetto accordo con la Libia” , mentre la Corte Suprema dell’Aia obbligava la “consegna dell’indagato”-
L’insigne giurista ha poi evidenziato altre negatività, ad esempio, riguardo al diritto di sciopero, in passato, non era mai stato usato il “sistema della precettazione”. Riguardo alla “autonomia differenziata” è necessario reagire davanti ad una “inconsapevolezza diffusa” perché la procedura dell’autonomia è “stata nascosta nella Legge Finanziaria” e come segno di reazione è opportuno continuare la raccolta di firme perché in definitiva “non è accettabile un regionalismo duale ma un regionalismo solidale”. Azzariti ha chiarito anche che il “premierato” deve avere un contrappeso politico-sociale e che il Decreto Sicurezza ha dei chiari limiti perché “non si possono dare 6 anni di pena a chi ha partecipato ad un rave party” in quanto ci si trova davanti “ad un eccesso di penalizzazione”, Nel corso poi delle domande poste dal numeroso pubblico il relatore ha potuto sviluppare alcune tematiche della relazione.