Diocesi
La cerimonia a Valle Benedetta
Ora et labora. La regola benedettina diventa il mantra della vita di don Cristian Leonardelli, il parroco della Valle Benedetta che ha fatto la sua professione di vita eremitica davanti al vescovo monsignor Simone Giusti. «Ho accolto di buon grado il desiderio di Cristian che si traduce in due parole ’vieni e vedi’ – ha detto il vescovo Giusti all’omelia della solenne cerimonia alla Chiesa di San Giovanni Gualberto gremita di fedeli – sono contento di creare questi luoghi dove si incontra l’amore. Don Cristian aiuta tutti noi, me compreso, all’incontro». Con queste poche parole il vescovo Giusti ha messo il sigillo sulla scelta di questo giovane sacerdote che si lega, indissolubilmente, al luogo, alla Valle Benedetta. E’ qui che il sacerdote – nato in Trentino ma che all’intercalare montanaro inframezza ormai il dé labronico – dedicherà la sua vita alla preghiera e al lavoro, all’insegna di quell’essenzialità che, ormai da tempo, è diventata la sua stella polare. «Parroco eremita e educatore – ha detto nella professione – per poter insieme imparare ad imparare». Al suo fianco la comunità della Valle e fratel Daniele, fratel Benedetto, don Fulvio e sorella Elisabetta che, prima di Cristian, hanno fatto la difficile scelta dell’eremita rispondendo alla ’chiamata’. «Un tempo gli eremiti avevano la barba lunga, erano vestiti in modo rude, stavano nelle grotte – ha detto fratel Benedetto – gli uomini del silenzio, della solitudine, della povertà. Oggi lo fanno in maniera diversa ma la sfida è sempre la stessa: cercano un cuore che ascolta. Che ascolta la natura, la scuola, la società, il mondo. Noi ci sentiamo questo dono».