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La carta dei principi
Vita, famiglia, libertà educativa. Principi «fondamentali » che, a seconda di come vengono declinati, diventano «indicatori di civiltà» di un Paese. Per questo, alla vigilia delle elezioni, le associazioni ‘Family Day’ e ‘Pro Vita & Famiglia’ hanno sottoposto ai partiti la Carta dei principi per richiamare leader e candidati alla necessità di rimettere al centro del dibattito nel nuovo Parlamento questi temi «urgenti e non più rinviabili ». Inoltre, presentando a Roma il documento i due portavoce delle associazioni, Massimo Gandolfini e Jacopo Coghe, hanno lanciato un appello agli italiani perché il 25 settembre si rechino alle urne. «L’astensione è un crimine contro il bene comune – ha ricordato Gandolfini –. Tutti coloro che intendono difendere e promuovere la vita, la famiglia e la libertà educativa hanno il dovere di recarsi ai seggi. Non si può infatti sostenere candidati e partiti in contrasto con questi principi non negoziabili. Serve una rivoluzione culturale».
È dunque fondamentale – gli fa eco Jacopo Coghe– che nella prossima legislatura il Parlamento «discuta sì sul fine vita, ma su come alleviare la sofferenza; sì sulla cannabis, ma su come tutelare i giovani dalle dipendenze; sì sull’aborto e i diritti delle donne, ma su come sostenere e incentivare la maternità e la conciliazione tra famiglia e lavoro; sì sull’identità di genere, ma su come proteggere il diritto dei bambini a ricevere un’educazione che non metta in discussione la loro identità biologica».
Nel documento, infatti, si invita ad intervenire per contrastare il declino demografico tutelando la maternità, la paternità e i diritti dei nascituri, anche con l’istituzione di una ‘Giornata nazionale della vita nascente’. Allo stesso tempo, si vede la necessità di eliminare qualsiasi condizione che obbliga o induce le donne ad abortire, con l’istituzione di un fondo ad hoc per aiutare le donne in condizioni disagiate. Sul fine vita, inoltre, si chiede ai futuri parlamentari di investire di più sulle cure palliative, garantire il diritto all’obiezione di coscienza e contrastare la diffusione e l’uso di droghe. Mentre sulla famiglia la Carta impegna i politici a promuovere quella formata da uomo e donna, ad agevolare la formazione di nuove famiglie e predisporre specifici benefici per quelle numerose.