cinema
Itaca. Il ritorno
Il film di Rachel Portman

Itaca, Odisseo arriva stremato sulle sponde dell’isola. Nessuno lo riconosce dopo la lunga assenza dovuta alla guerra di Troia. Salvato dallo schiavo Eumeo, si prepara a ritornare a palazzo dove lo attende la moglie Penelope e il figlio Telemaco. La sua dimora è occupata però dai Proci, che fanno razzia di beni e persone, ma soprattutto puntano a prendere il controllo dell’isola convincendo Penelope a nuove nozze…
Valutazione Pastorale della Commissione CEI
Più di cinquant’anni fa andava in onda sul Programma nazionale (oggi Rai Uno) lo sceneggiato “Odissea” (1968) diretto da Franco Rossi. L’opera di Omero ora rivive sullo schermo grazie a un film sempre di respiro internazionale, diretto da un autore abituato ai copioni sociali e intimisti come Uberto Pasolini (“Still Life”, “Nowhere Special. Una storia d’amore”). Parliamo di “Itaca. Il ritorno”, in cartellone alla Festa del Cinema di Roma e nelle sale italiane nel 2025. Protagonisti alcuni nomi eccellenti del cinema e del teatro a cominciare da Ralph Fiennes, Juliette Binoche, Ángela Molina, Charlie Plummer e Claudio Santamaria. A firmare il copione John Collee, Edward Bond e lo stesso Pasolini.
La storia. Itaca, Odisseo arriva stremato sulle sponde dell’isola. Nessuno lo riconosce dopo la lunga assenza dovuta alla guerra di Troia. Salvato dallo schiavo Eumeo, si prepara a ritornare a palazzo dove lo attende la moglie Penelope e il figlio Telemaco. La sua dimora è occupata però dai Proci, che fanno razzia di beni e persone, ma soprattutto puntano a prendere il controllo dell’isola convincendo Penelope a nuove nozze.
“Trattandosi di una storia di ritorno e di redenzione dalla guerra – sottolinea il regista – il mio interesse è sempre stato non tanto per l’elemento del fantastico delle peregrinazioni di Odisseo, quanto più per il ricongiungimento dei personaggi alla fine del viaggio. Quindi, pur conservando alcuni dei momenti più iconici dell’epopea di Omero, la nostra è un’Odissea della mente, senza viaggi, senza mostri, senza dei, il percorso di una famiglia che trova il modo di riunirsi contro gli ostacoli esterni ma, soprattutto, contro quelli del proprio cuore”.
Pasolini racconta il tracciato della sua nuova sfida cinematografica: far rivivere e (ri)apprezzare l’opera letteraria di Omero, richiamandone la complessità della storia, il dissidio interiore dei personaggi e l’avvincente vicenda di rivalsa. Un film che sfronda tutta la componente mitica e divina per concentrarsi sulle gesta degli uomini, sulla figura di Ulisse, ma anche di Penelope e Telemaco. Un lavoro di respiro classico nell’ossatura del copione, che trova guadagni di freschezza narrativa nei dialoghi e nell’approfondimento della psicologia dei personaggi. A imprimere pathos e fascino al racconto le interpretazioni di Fiennes e Binoche, magnifici! Nell’insieme, un’operazione acuta e interessante, governata con controllo e accortezza. Consigliabile, problematico, per dibattiti.
