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Insegnamento religione cattolica, firmata Intesa tra Cei e Ministero
Il presidente dei vescovi italiani, il cardinale Gualtiero Bassetti ha sottoscritto oggi in videoconferenza, con la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, l’Intesa in vista del concorso per la copertura dei posti per l’insegnamento della religione cattolica. Sarà il primo dopo diciassette anni dall’unica procedura bandita nel febbraio 2004, in attuazione della legge 186/03, che istituiva i ruoli per l’insegnamento della religione cattolica.
Il grazie della Cei e il riconoscimento del governo italiano
Nel siglare l’Intesa il cardinale Bassetti ha definito il Concorso come “un passaggio importante” sia per la “stabilizzazione professionale di tanti docenti” sia per la “dignità” di un insegnamento che ancora oggi – dopo trentaquattro anni dall’avvio del nuovo sistema di scelta – è voluto e frequentato da una ” larghissima maggioranza di studenti”. Il cardinale ha poi rinnovato stima e vicinanza agli insegnati che con passione accompagnano la crescita dei giovani di oggi. Dal canto suo anche il ministro dell’Istruzione ha avuto parole di ringraziamento per la collaborazione della Chiesa italiana nell’assicurare lo svolgimento di un concorso che permette agli insegnanti di realizzare le proprie aspirazioni e alle istituzioni scolastiche di essere funzionali.
I termini del Concorso
Nel comunicato con cui la Conferenza episcopale italiana dà notizia dell’Intesa, si ricorda che la procedura concorsuale è bandita nel rispetto dell’Accordo di revisione del Concordato lateranense stipulato tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana nel 1984, e dell’Intesa tra il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sottoscritta nel 2012.
Tra i requisiti di partecipazione alla procedura concorsuale “è prevista la certificazione dell’idoneità diocesana di cui all’articolo 3, comma 4, della legge 18 luglio 2003, n. 186, rilasciata dal Responsabile dell’Ufficio diocesano competente nei novanta giorni antecedenti alla data di presentazione della domanda di concorso”. Il testo ricorda che i posti messi a bando nella singola Regione per il “personale docente di religione cattolica, in possesso del riconoscimento di idoneità rilasciato dall’Ordinario diocesano, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione” corrispondano a quanto stabilito dall’articolo 1-bis, comma 2, del decreto-legge n. 126 del 2019.
Si spiega, inoltre, che “l’articolazione, il punteggio e i criteri delle prove concorsuali e della valutazione dei titoli saranno oggetto di determinazione da parte del bando di concorso, tenendo presente che tutti i candidati sono già in possesso dell’idoneità diocesana, che è condizione per l’insegnamento della religione cattolica”.