Incubo demografico in Toscana: i morti doppiano i nuovi nati

Negli anni 2019 e 2020, in Toscana, i morti sono stati più del doppio dei nuovi nati: 91.812 persone decedute, a fronte di appena 45.785 bambini. Un dato che fa impressione, e che solo in parte è causato dall’aumento di mortalità dovuto al coronavirus: la tendenza infatti era già iniziata prima della pandemia. Lo spiega, sulle pagine del settimanale Toscana Oggi, lo statistico e demografo Roberto Volpi. Il punto veramente drammatico, scrive, è che «in Toscana non si nasce».

Nel 2020 si sono registrate appena 6 nascite annue ogni mille abitanti contro le 6,8 della media italiana: un distacco non indifferente con il valore italiano che pure è il più basso dell’Unione Europea – dove le nascite annue sono 9,3 per mille abitanti, un terzo di più – e probabilmente del mondo intero. A invertire la tendenza è stato, finora, il movimento migratorio, che si è però ridotto anch’esso.

«Continuando così – spiega Volpi – quella toscana è una popolazione destinata all’estinzione. E non nel giro di millenni. Un paio di secoli, dicono i calcoli. La partita si gioca ora. La politica, nonostante l’assegno unico fino a 250 euro mensili a figlio per tutto il tempo della minore età, non ha fin qui dimostrato di volerla o saperla giocare come necessiterebbe».

La denatalità ha anche altre conseguenze: in Toscana ad esempio è molto limitata la popolazione scolastica fino ai 14 anni. Al 1° gennaio 2020 (ultimi dati disponibili) questa popolazione era di 449.651 tra bambini e ragazzi, pari al 12,2 per cento degli abitanti della regione. In Italia la popolazione di 0-14 anni è il 13 per cento del totale degli abitanti, mentre è il 15,1 per cento nell’Unione Europea e il 16,4 per cento nel complesso dei Paesi più sviluppati.

Tradotto in numero assoluti, se la proporzione della popolazione di 0-14 anni della Toscana fosse uguale a quella italiana si avrebbero in Regione circa 29mila abitanti in più di questa età; se ne avrebbero ben 108mila in più se la proporzione fosse uguale a quella dell’Unione Europea e addirittura 169mila in più se la proporzione fosse uguale a quella dei Paesi più sviluppati. 

Andando nelle singole province, si raggiungono fondali ancora più bassi, da record (negativo) del mondo. La proporzione di abitanti di 0-14 anni sul totale degli abitanti ad esempio non supera l’11 per cento a Massa-Carrara e Grosseto: l’unica provincia toscana sopra la media italiana è Prato col suo 13,8 per cento.

A cavallo degli anni Cinquanta e Sessanta, ricorda Volpi, l’Italia si affrettò a costruire piccoli plessi scolastici nelle campagne e nei Comuni rurali dove si nasceva di più, per far fronte all’alto tasso di natalità. Quindici, venti anni dopo quei plessi scolastici erano abbandonati o destinati ad altro impiego, perché nel frattempo quei luoghi si erano spopolati. 

Oggi tutto questo potrebbe ripetersi anche nelle città: con la natalità a livelli così bassi, aule ed edifici scolastici sono destinati a svuotarsi presto. Già si comincia in tanti Comuni toscani ad avere il problema di tenere in vita scuole che vanno a esaurimento per mancanza di alunni. E nonostante questo, conclude il demografo, «troviamo così tante difficoltà a organizzare la scuola in presenza per la pandemia, mancano attrezzature e insegnanti. Qualcosa non quadra. E mica solo in Toscana. In Italia, più generalmente».

I numeri della desertificazione

6 nascite Il rapporto annuo dei nati in Toscana ogni 1.000 abitanti: la media italiana è di 6,8 ogni 1.000

12,2% La quota di studenti sotto i 14 anni nella Regione: in Italia è al 13%, in Europa al 15,1%

13,8% La quota di popolazione “under 14” nella provincia di Prato, l’unica sopra la media italiana