«In nome di Dio, fateci passare»: la preghiera dei migranti al confine

«Non avete cuore, in nome di Dio, fateci passare». Per ore sono rimasti in ginocchio, domenica, nei pressi del villaggio di Vado Hondo, nella regione guatemalteca di Chiquimula. Ma la loro preghiera, trasformata, ora dopo ora, in sussurro, non ha commosso gli agenti. Stavolta la Carovana di 9mila disperati, partiti venerdì da San Pedro Sula in Honduras, ha trovato sbarrata la strada verso Nord.

La polizia, alla fine, ha impiegato lacrimogeni e manganelli per costringere gli immigrati a tornare indietro. Un migliaio sono stati catturati e rimpatriati, il resto si è disperso in attesa di trovare una via alternativa. Non sarà, però, facile.

Il governo messicano di Andrés Manuel Lopez Obrador ha schierato la Guardia nazionale a Tapachula e lungo il corso del fiume Suchiate per bloccare la prima Carovana del 2021.

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