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In marcia verso La Verna
Nel periodo compreso tra il 24 ed il 29 agosto la famiglia vincenziana italiana ed in particolar modo la pastorale giovanile ha vissuto la cosiddetta “Marcia Vincenziana”. Che cos’è la “Marcia Vincenziana”? L’insieme di molteplici emozioni e di riflessioni che scorrono attraverso un cammino lungo dalla Pieve di Romena, passando per Corezzo, fino ad arrivare al grandioso santuario francescano di La Verna. Il tema di quest’anno era “Nel cammino…Eccoti!”, proprio per ribadire che il Signore non ci abbandona mai soprattutto nei momenti più difficili. Attraverso questo viaggio camminando tra i boschi e riflettendo ogni giorno su tematiche diverse (ma pur sempre collegate) abbiamo vissuto un’esperienza indimenticabile.
Le giornate erano suddivise a tappe ed ogni giorno dopo la preghiera iniziale (e la colazione) iniziava la marcia verso la tappa successiva. Visitando luoghi meravigliosi abbiamo conosciuto molte e diverse realtà per vivere al meglio la propria vocazione: dal monaco eremita alla coppia sposata, dal francescano conventuale al monaco semplice, dal sacerdote vincenziano alle figlie della carità… arricchendo il nostro bagaglio culturale e stuzzicando la nostra riflessione interiore, rispondendo a moltissime nostre domande e ponendocene altrettante.
Il lato più coinvolgente di questa esperienza, però, è stata il vivere in comunità con moltissimi ragazzi e ragazze, giovani e adulti vincenziani di tutta Italia, trascorrendo insieme le giornate, affrontando i problemi, aiutandoci a vicenda ma soprattutto scambiandosi idee e opinioni e tante risate. La sera, in particolare, era il momento di maggiore condivisione, fatto di giochi, balli, canti, riflessioni e preghiere. Quest’ultime accompagnavano, insieme alla messa quotidiana, il nostro viaggio verso La Verna. All’arrivo, oltre ad un bellissimo panorama su tutta la vallata, anche se colmi di stanchezza per il viaggio, siamo stati riempiti di gioia e stupore trovandoci immersi in un clima di preghiera e di meditazione. Nel Santuario abbiamo partecipato all’ora media con i frati e alla Processione delle Stimmate di S. Francesco. Nel giorno successivo vivendo la giornata penitenziale ci siamo avvicinati al sacramento della confessione che tramite le fatiche vissute dei giorni precedenti ha portato alla caduta dei nostri muri interni e ha fatto sì che si potessimo vivere a pieno la riconciliazione con il Padre dai nostri peccati.
Nella giornata finale siamo stati chiamati infine a vivere un momento di scambio reciproco su ciò che avevamo vissuto durante la marcia, ringraziando tutti coloro che vi avevano partecipato e le persone che l’avevano organizzata nei minimi dettagli mesi prima, ovvero, Padre Francesco Gusmeroli, Suor Gresi Cavallaro, Suor Raffaella Spiezio, Suor Orietta Spera, Suor Marisa Pitrella e Suor Elisabetta Castellani. Un’avventura che ha portato grandi insegnamenti e a farci comprendere che non tutte le situazioni hanno risposte immediate (diversamente da come la nostra società ci vuole far credere), in alcune bisogna lasciarsi andare e fidarsi di Lui, abbandonarsi alle sue braccia (come ci ricordava la testimonianza dei due sposi Paolo e Federica) e come padre Matteo Tagliaferri ci ha descritto nell’ultimo incontro parlandoci della sua comunità in aiuto dei tossicodipendenti: “la cosa più bella del mondo è essere amati ma sarebbe un peccato non riuscire a saper amare coloro che ti stanno accanto”.