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Il Vangelo sempre più senza frontiere: tra i migranti il 47% è cristiano
I cristiani sono il 30% della popolazione del Pianeta

Di tutti i 281 milioni di migranti internazionali del pianeta, intesi come coloro che risiedono al di fuori dal Paese in cui sono nati, quasi la metà è di fede cristiana. Meno di uno su tre è musulmano: e se si limita il campo di osservazione alla sola Europa, le proporzioni divergono in maniera ancora più sensibile. È, infatti, cristiano il 56% dei migranti presenti nel Vecchio Continente e solo il 18% è di fede islamica. Tra chi ha lasciato il proprio Paese di nascita e ora vive altrove, poco più di uno su dieci a livello globale si identifica come ateo o agnostico. Sono alcuni dei risultati dell’ultima indagine dedicata alla composizione religiosa dei gruppi di migranti internazionali del pianeta, elaborata dal Pew Research Center, autorevole istituto di ricerca di Washington. Diffuse ad agosto, le stime si basano sull’incrocio di dati messi a disposizione dalla Divisione Popolazione delle Nazioni Unite con quelli di duecentosettanta diversi censimenti e sondaggi, tra cui il World Values Survey, l’European Social Survey e altri rilevamenti del Pew Research Center stesso. Il periodo di riferimento è quello tra il 1990 e il 2020, anno quest’ultimo a cui si riferiscono i dati globali più aggiornati. Il cristianesimo continua dunque ad attestarsi come la religione più diffusa al mondo, ma fra chi migra lo è ancora di più. La percentuale di cristiani tra i migranti è del 47%, di gran lunga più alta rispetto a quella dei cristiani sul totale degli abitanti della terra, che si ferma al 30%.
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