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Il Signore risorto ci riporti tutti a vita nuova
Desideriamo essere vicini in questa Pasqua di Risurrezione a tutte le famiglie che soffrono per la scomparsa dei loro cari, in maniera cosi’ repentina, a causa del contagio del coronavirus ed esprimiamo la nostra partecipazione al dolore di chi e’ affetto dalla malattia o vede i suoi cari e amici in gravissimo pericolo.
Per quello che riguarda il Libano, ad oggi i contagiati sono circa 400, e speriamo che tutte le misure limitative messe in atto, seguendo l’esempio dell’Italia, possano scongiurare la diffusione del contagio. In Libano si e’ molto preoccupati per la dichiarazione di default (fallimento economico) dello stato libanese, che non e’ in grado di pagare i suoi debiti, che ha determinato il raddoppio di tutti i prezzi. Si chiedono sempre a tutti aiuti e pubblicita’ per continuare ancora il servizio della nostra cucina e assistenza sanitaria per tutti coloro che lo richiedono, indipendentemente da origine e provenienza, compresi i profughi siriani costretti a vivere in situazioni sempre piu’ precarie.
Un ragazzo di dodici anni e’ affetto dal virus corona. E’ ricoverato e si trova totalmente isolato in osservazione al primo livello di cure. Per riempire il suo tempo, suo zio, un volontario di Oui pour la Vie, gli aveva spiegato in anticipo come fabbricarsi dei rosari dandogli il materiale necessario. Questo giovane ha cominciato a costruire coroncine e la direzione dell’ospedale, per incoraggiarlo, si e’ occupata di sterilizzarli per offrirli ai suoi vicini di stanza, che in cambio gli scrivevano lettere di incoraggiamento. Sua mamma ci ha detto che c’erano molti problemi in casa e adesso, dopo il gesto di suo figlio, vede che tutto e’ scomparso. Anche nel buio, se guardiamo bene, ci sono sempre delle tracce di luce e quando siamo con Dio, dobbiamo essere sicuri che possiamo vincere i problemi. Basta semplicemente crederci.
Ci affidiamo con tutto il cuore alla Vergine Maria, a San Charbel e a tutti i nostri Santi perche’ il Signore risorto ci riporti tutti a vita nuova. In particolare sentiamo vicino il profeta Elia, che ha vissuto nelle nostre zone, il quale nel tempo di carestia si reco’ dalla vedova di Zarepta di Sidone (a 25 chilometri dalla nostra sede) chiedendole la carita’ di offrirle una focaccia. Questa mamma, illuminata, nonostante que avesse con se’ l’ultima porzione di olio e farina per lei e suo figlio, gliela offri. Il nostro cuore riceve la benedizione di Dio per accettare ogni prova, solo quando si fanno gesti di fede e di carita’, che allontanano paure e permettono di accogliere le presenza di Dio anche nelle circostanze piu’ dure della nostra vita.