Diocesi
Il Rosario da Montenero
La statua di San Giuseppe è posta sulla balaustra in marmo giallo del Santuario di Montenero della Madonna del Grazie. Nella mano destra ha il giglio, simbolo di purezza, e sul braccio sinistro tiene Gesù bambino. Oggi è il Suo Anniversario. San Giuseppe padre putativo di Gesù è il protettore di tutti i fedeli, in quanto patrono della Chiesa Cattolica, come stabilito per decreto di Pio IX nel 1870. Insieme a Maria e Gesù costituisce quella che definiamo Sacra Famiglia. Oggi è la festa dei papà. Poche ore prima, gli organi di informazione, hanno emesso i dati odierni del numero dei contagiati e dei decessi del Covid19. Sembra un bollettino di guerra.
I monaci Vallombrosani del Santuario, della famiglia dei Benedettini, entrano nel presbiterio. Sono di varie nazioni, espressione della cattolicità della Chiesa. Si siedono. Poco dopo entrano le suore. Si mettono anch’esse a sedere sulle panche poste subito dietro la balaustra. Il Santuario come la scorsa Domenica è senza fedeli per le disposizioni antivirus. La telecamera di Granducato TV è pronta per trasmettere in diretta il Santo Rosario voluto da Papa Francesco.
Paolo Rumiz ha scritto di recente un libro, Il filo Infinito, sui Benedettini. Che uomini erano quelli. Riuscirono a salvare l’Europa con la sola forza della fede. Con l’efficacia di una formula: ora et labora. Lo fecero nel momento peggiore, negli anni di violenza e anarchia che seguirono la caduta dell’Impero romano, quando le invasioni erano una cosa seria, non una migrazione di diseredati. Ondate violente, spietate, pagane. Li cristianizzarono e li resero europei con la sola forza dell’esempio. Salvarono una cultura millenaria, rimisero in ordine un territorio devastato e in preda all’abbandono. Costruirono, con i monasteri, dei formidabili presidi di resistenza alla dissoluzione.
Ecco, oggi come allora, un’altra catastrofe l’uomo contemporaneo sta vivendo, quella di una pandemia sconosciuta. “Cosa hanno fatto i monaci di Benedetto se non piantare presidi di preghiera e lavoro negli spazi più incolti d’Europa per poi tessere tra loro una salda rete di fili?”
Quei dodici monaci presenti nel Santuario di Montenero fanno parte del filo infinito in questo tempo triste per l’umanità.
Monsignor Simone, Vescovo di Livorno entra, si inginocchia ai piedi di Maria. In unione con tutti i Vescovi italiani e in particolar modo con il Santo Padre che guida, innalza la preghiera corale alla Vergine Santa nel giorno di San Giuseppe: “chiediamo l’intercessione a San Giuseppe padre putativo di Gesù di intercedere per noi presso il buon Dio affinchè ci conceda la grazia di essere liberati da questa epidemia”.
I fedeli di Livorno, seguono a casa dalla Tv, uniti in preghiera nella recita del Rosario insieme al proprio Vescovo Simone, e in contemporanea a Papa Francesco e alle altre migliaia di fedeli per essere tutti liberati dalla pandemia.
foto di Antoluca Moschetti