Il progetto per le famiglie

Un piccolo contributo per un grande risultato a beneficio di tutta la comunità nazionale. Dopo oltre cento anni di servizio alle famiglie, la Federazione italiana scuole materne rilancia il proprio impegno dichiarando la disponibilità ad attivare, entro il 2024, oltre mille nuovi servizi per la fascia 0-3 anni, per più di 15mila bambini e bambine accolti nelle strutture degli istituti paritari associati. La proposta è stata al centro dell’incontro di ieri tra il presidente nazionale della Fism, Giampiero Redaelli e i vertici del Ministero della Famiglia, guidato da Eugenia Roccella. Redaelli è arrivato a Roma con un corposo dossier di dati, frutto di una rilevazione tra un campione di 1.831 scuole materne paritarie (su circa 6mila associate alla Fism). La maggioranza (1.207 scuole) si è dichiarata disponibile a attivare un nuovo servizio 0-3 anni «a fronte di un contributo a fondo perso da parte del governo». Risorse che, secondo la Fism, potrebbero essere prelevate dai fondi del Pnrr che, per asili nido e scuole dell’infanzia, mette a disposizione dell’Italia circa 3 miliardi di euro. «Abbiamo più volte segnalato la logica statalista del Pnrr, che non tiene conto del principio di sussidiarietà», denuncia Redaelli. Che propone di “dirottare” una parte di queste risorse per «obiettivi più utili e realizzabili», sfruttando i servizi già esistenti, come le scuole paritarie della Fism – che coprono il 35% del servizio 3-6 anni, arrivando a superare il 50% in alcune regioni, come Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna – anziché costruire nuove strutture là dove ne esistono già altre con una storia di servizio alla comunità ultrasecolare.

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