Diocesi
Il premio per i detenuti
Dopo Roma, Milano, Torino, ma anche Porto Azzurro, Brescia, Volterra ed altre sedi, per il diciottesimo anniversario del premio “Casalini”, c’è stato un ritorno nel territorio che lo ha visto nascere tanti anni fa nel carcere elbano per una intuizione felice di un gruppo di volontari. Era il primo concorso a livello nazionale di un premio letterario riservato ai detenuti, a quelle persone che non avevano modo di far uscire le loro voci da quei luoghi di dolore e di solitudine. Fu sicuramente un’intuizione felice. Ogni anno, i promotori e la giuria del Premio compiono un viaggio simbolico incontro ai detenuti, ogni anno in un carcere diverso e per chiudere questa XVIII edizione, è stato scelto il carcere di Livorno.
Nel carcere, persone che hanno commesso dei reati si stanno rieducando e riabilitando: questo richiede la nostra Costituzione. Non è un compito facile, ma ogni azione positiva può portare un contributo, così un incitamento alla scrittura può portare a riflettere, talora a rivedere le proprie scelte di vita .
La giuria sceglie le opere migliori che premia con una piccola somma di denaro: chi la riceve si sente orgoglioso di aver prodotto qualcosa di positivo che lo gratifica ed anche chi non viene premiato, ha la soddisfazione di far leggere i propri pensieri, di far conoscere i propri sentimenti, troppo spesso ignorati. Le opere migliori sono pubblicate dalla Regione Toscana nel volume “L’altra Libertà” che, tutti gli anni, raccoglie e diffonde i lavori scelti.
Poi ci sono i familiari, sempre umiliati e mortificati che, una volta tanto, ritrovano l’orgoglio per quel figlio o quella figlia che ha sbagliato, ma è stato capace di produrre qualcosa di bello!
Emanuele Casalini è stato, insieme alla moglie Lucia tuttora attiva, il promotore del premio: E’ stato preside del liceo classico di Piombino per molti anni, ma ha anche tenuto lezioni all’università di Pisa promuovendo corsi su Dante. Negli anni sessanta è stato presidente diocesano della A.C. . Impegnato in politica ha ricoperto la carica di capogruppo consiliare della D.C.Si è mostrato sempre sensibile ai problemi del mondo carcerario in particolare nelle case di detenzione di Porto Azzurro e Volterra. Quest’anno alla cerimonia di premiazione, che si svolge al carcere di Livorno è stato invitato il vescovo Giusti.
M.C.