Diocesi
Il Paradiso è Cristo, la narrazione esperienziale dei santi mistici
Gli insegnanti di religione (IRC) della Diocesi si sono ritrovati per il quarto incontro di formazione. Relatore il Vescovo Simone. A tema, Il Paradiso è Cristo. La narrazione esperienziale per i Santi mistici. La sala Fagioli ha accolto una quarantina di docenti e altrettanti tramite il collegamento in remoto hanno potuto seguire l’appuntamento.
Monsignor Simone ha sottolineto che il Paradiso non è quello che accadrà ma avviene oggi. La prima categoria culturale è quella dell’immanenza. Voglio vivere ora. La seconda categoria culturale è la dimensione fenomenologica. Il primato dell’esperienza soggettiva su ogni tipo di riflessione filosofica. Si sta profilando la morte del nichilismo e sta emergendo la domanda di senso. Non vivo per vivere, ma vivo per stare bene. L’ultimo libro dei Monsignor Simone, Oltre, uno sguardo su ciò che ci attende. Il Paradiso: parliamone…, cerca di esprimere la speranza cristiana in termini immanentisti. La scommessa di questo studio è: se la persona vuole può conoscere il Paradiso. Ciò che speriamo è conoscibile. Il viaggio è impegnativo, richiede una morale, quella cristiana, ma conoscendo la meta. Questo percorso porta alla vittoria della morte. La morte è l’inferno. Noi scommettiamo che c’è un varco per andare oltre la morte. L’amore non muore. Questo fenomeno dimostra che io continuo ad amare la mamma, i nonni anche quando sono morti. Inoltre, sento ancora vivo il loro amore verso di me. Maria che vive in mezzo a noi da duemila anni, è un éskhaton anticipato. Lei è stata Assunta e si manifesta con un vero corpo in mezzo a noi. In egual maniera sono i Santi. Il Paradiso è Cristo. La nostra meta è Cristo, saremo tutti come Cristo. Avremo un’umanità glorificata come quella di Cristo. I Santi presentano un’umanità glorificata. La santità trasforma l’umanità, la plasma. I Santi sono presenti nella storia come il Beato livornese Pio Alberto Del Corona.
Parliamo con Dio perché lo sperimentiamo. Diventiamo umili come San Francesco d’Assisi. Molti sono gli esempi di Santi che ci fanno vedere il centuplo quaggiù e la loro esperienza di Cristo: Sant’Ignazio di Antiochia, Sant’Agostino, San Colombano, abate, San Gertrude di Helfta, la Grande, Santa Caterina da Siena, San Giovanni Paolo II e altri ancora I Santi mistici “nella loro diversità sembrano tutti uguali, tutti parlano di gioia, pace, amore, soddisfazione piena… I secoli si susseguono, la cultura muta, la sensibilità religiosa cambia ma l’esperienza di Dio è sempre la stessa: non muta perché Dio è. Tutto passa, Dio no!”
Al temine della relazione è stato proiettato un video del prof. Franco Nembrini sul Paradiso di Dante. La Divina Commedia è il Poema dell’al di qua non dell’al di là. Il viaggio di Dante è un cammino sulla profondità della vita su questa terra con la presunzione, in senso positivo, di poterla guardare dal punto di vista di Dio. In questo senso la Divina Commedia è il grande poema escatologico. E’ il grande racconto della vita e dell’eternità insieme. Una visone in cui Dante racconta la verità delle cose. Nel Paradiso Dante manifesta il guardare le cose dal punto di vista di Dio. Il Paradiso è la cantica più concreta perché mostra la verità di tutto, vedere Dio. Il problema dell’uomo è di sguardo, cioè farsi investire dalla luce, la natura di Dio.
guarda il contributo del prof. Franco Nembrini su https://youtu.be/Kavnjy8di3I