Il Natale in Asia per i cristiani ha il sapore della persecuzione

Sarà un Natale illuminato dalla fede e dalla speranza, ma anche segnato dai timori e dalle restrizioni ai riti e ai festeggiamenti. Il Continente più vasto e popolato, l’Asia si distingue anche per l’ampiezza della discriminazione religiosa che l’attraversa, mostrando una varietà di fenomeni proporzionata alla sua popolazione multimiliardaria. L’organizzazione “Open Doors”, non da sola, indica come l’Asia stia scalando la classifica dei 50 Paesi dove i cristiani sono più perseguitati, con l’India ora tra i primi dieci e la Cina pure in peggioramento. I ricercatori dell’organizzazione calcolano che in Asia un cristiano su tre sperimenti una elevato livello di persecuzione per la propria fede.Sicuramente e fenomeno in ascesa è l’uso politico della discriminazione religiosa che si rivolge anzitutto verso le minoranze di fede diversa ma che in molti casi ha per oggetto o vittima gruppi all’interno della stessa religione di maggioranza. Il primo caso è quello di India, Pakistan, Afghanistan, Myanmar, Sri Lanka, Brunei, Nepal, ostili nei confronti di comunità religiose integrate storicamente e che a volte solo pochi elementi distintivi separano dalla maggioranza.

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