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Il miracolo di Salzano
A Salzano accadde un fatto straordinario nel 1517. Un prete fu chiamato d’urgenza per portare il Viatico ad un infermo in pericolo di morte. La stagione e l’ora non erano adatte per fare una processione e così il sacerdote dovette contentarsi di un solo chierichetto. Giunti nei prati circostanti il fiume Muson, alcuni asini che stavano pascolando s’indirizzarono verso il pio convoglio e, giunti presso il sacerdote, piegarono le ginocchia e poi seguirono il SS. Sacramento fino alla casa dell’infermo, rinnovando la genuflessione; e quindi, sempre con il sacerdote ritornarono indietro fermandosi al pascolo.Quando S. Ignazio di Loyola e i suoi compagni, nel 1536 sostarono a Venezia e nelle città vicine in attesa della partenza per la Terra Santa, passarono alcuni giorni presso il Castello vescovile di Stigliano ed ebbero così modo di venire a conoscenza e controllare di persona il Prodigio che fu descritto in uno scritto dal gesuita Servo di Dio, Simone Rodriguez. Qui si narra di come un certo «Prete di nome Lorenzo, fu chiamato d’urgenza per amministrare il Santo Viatico suiconfini occidentali della pieve tra Zeminiana e Briana a un malato moribondo. La stagione e l’ora non erano adatte per una processione sicché il sacerdote dovette contentarsi di un solo chierichetto. Giunti nei prati circostanti il fiume Muson, detto volgarmente Cime, alcuni asini pascolanti s’indirizzarono verso il pio convoglio e, giunti presso il sacerdote, piegarono le ginocchia e poi seguirono il Viatico fino alla casa dell’infermo, rinnovando la genuflessione; e quindi, sempre con Prete Lorenzo, ritornarono fermandosi al pascolo… La notizia è ripetuta dagli anziani ai figli, e dai sacerdoti nei catechismi ai parrocchiani».Del Miracolo ne parlano anche i Bollandisti, il Gerola “Libro per tutti”, il P. Beccaro “Vicino a Gesù”, e il P. Sanna Solaro S. I. in una stampa dei fatti Eucaristici avvenuti in Italia. Il prodigio fu pure riferito al Congresso Eucaristico di Milano e sivoleva anche illustrarlo in quello di Venezia, come dai carteggi del 1897, conservati nell’archivio parrocchiale. Nella Storia della Società di Gesù, di Nicolò Orlandino, stampata a Bologna da Bartolomeo Zanetti nel 1615, di nuovo viene narrato l’episodio.Questa storia fu scritta dal Servo di Dio Simone Rodriguez, uomo fornito di vasta dottrina, morto a Lisbona in odore di santità, il 15 luglio 1579. A questo documento la Curia aggiunse anche una notizia in cui si conferma il nome del sacerdote spettatore del Prodigio, che servì a determinare ancor di più la data del Miracolo. Prete Lorenzo infatti era Cappellano della Chiesa di Salzano proprio nell’agosto del 1517; e fu convocato in curia per testimoniare su questioni che riguardavano la parrocchia che a quel tempo era tenuta da Don Francesco Artuso, che fu parroco in quel luogo fino al 1550 circa. Il Prodigio in conclusione avvenne nell’anno 1517, ed il Padre Rodriguez, che sicuramente parlò con Don Artuso, poté esaminare il processo verbale, redatto dalle competenti autorità di quel tempo.