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Il libro di Vannino Chiti
“Le religioni e le sfide del futuro” è l’ultimo libro di Vannino Chiti,studioso del movimento cattolico che vanta una lunga esperienza politica e amministrativa, che è stato presentato a Livorno nel salone del Tirreno. Insieme all’autore sono intervenuti: Vittorio Robiati Bendaud (coordinatore del Tribunale rabbinico del Centro/Nord Italia), Andrea Zargani (direttore del Centro di documentazione del movimento ecumenico di Livorno), Ezzedin Elzir (imam di Firenze). Guido Guastalla ha introdotto la serata portando i saluti dell’Amicizia ebraico cristiana di Livorno insieme a Roberto Pullerà direttore della filiale della Banca di Credito Cooperativo Castagneto Carducci di Livorno. Il confronto è stato coordinato da Mauro Zucchelli, giornalista del Tirreno.
Non è un libro storico delle religioni, è un libro che mette le religioni di fronte alle grandi sfide laiche e globali. Chiti interroga le tre grandi religioni monoteiste sulla materialità del mondo attuale. L’interazione tra le questioni locali e le tematiche globali sono al centro di questo libro. Le religioni sono chiamate a rinunciare alla loro pretesa universalistica in favore del dialogo.E il dialogo implica un riconoscimento dell’altro. C’è una verità comune, che è quella della condizione dell’uomo di fronte alle grandi questioni globali. Questo implica un approccio laico, che può sembrare paradossale quando si parla di religione. Troppo spesso le religioni sono terreno di conflitto, perché non assumono una prospettiva laica. La laicità non è la negazione del fenomeno religioso, ma il riconoscimento di tutte le religioni e le loro connessioni.“Siamo di fronte a un mondo ha detto Chiti – che ha delle potenzialità che dobbiamo tirar fuori, ma che ha anche dei rischi enormi. Per la prima volta nella storia l’umanità può distruggere se stessa. Le religioni sono in grado di orientare miliardi di persone, ma devono anche operare concretamente per risolvere i problemi comuni. È una nuova epoca e c’è bisogno di una nuova etica con valori universali, non propri di una religione e non dell’altra”. Tutti i relatori hanno convenuto nel sottolineare che la religiosità nel mondo nel suo complesso è in aumento. Non in Occidente, dove la fede si personalizza e spesso è vissuta anche come non appartenenza a una Chiesa, ma a una identità, a una tradizione da proteggere contro le «invasioni». La ricerca di ciò che unisce, del dialogo fra credenti di varie religioni e non credenti, del confronto sui valori comuni, può portare alla condivisione di un’etica universale per costruire insieme una via di salvezza spirituale e materiale del pianeta. Questo libro dà voce a chi crede che questa via sia percorribile, senza chiudersi dentro dogmi o pregiudizi secolari, sia esso cristiano, musulmano, ebreo, di altre fedi o di culture non religiose. La reciproca conoscenza può solo aiutare tutti, credenti e non credenti, laici e uomini di religione a stabilire una convivenza democratica arricchita dall’apporto di comprensione, volontà di pace, apertura al futuro. Livorno con la sua tradizione può fare da guida su questo percorso, perché come ha ricordato il professor Zargani ha avuto due figure miliari per il dialogo: Monsignor Emilio Guano che ha ispirato i documenti del Concilio Vaticano II in merito al dialogo ecumenico e interreligioso e Monsignor Alberto Ablondi che ha cercato di attualizzare il Concilio e ha ricoperto importanti incarichi in ambito ecumenico e ha fondato il Cedomei di cui quest’anno ricorrono i 20 anni dalla nascita.
Questo interssantissimo evento è stato organizzato da Il Tirreno e dall’Amicizia ebraico-cristiana di Livorno con la collaborazione di Adei Wizo Livorno (Associazione donne ebree italiane) e la Banca Credito Coop Castagneto Carducci. Il libro, edito da Guerini e Associati, con i contributi di Simone Siliani, don Armando Zappolini, Vittorio Robiati Bendaud e Sumaya Abdel Qader .