Il fare della Chiesa per Dio e con Dio

Da cinque anni la comunità della Parrocchia di S. G. Gualberto della Valle Benedetta conclude l’anno pastorale con un “campeggino” che se da una parte riassume il cammino fatto , dall’altra, apre il cammino dell’anno successivo. Quest’anno, nel rispetto delle norme Covid,  ci si è dovuti accontentare di una sola giornata. È stata comunque una giornata bella e intensa passata presso la casa di santa Maria in Albiano: alberi,  tanto verde, silenzio.

Siamo arrivati verso le 10,00 e siamo stati accolti da una famiglia della comunità che era arrivata lì con il camper la sera prima, una ricca colazione e poi una bella passeggiata a riempirci di sole e di aria pura di cui, dopo i mesi del lockdown , sentivamo veramente il bisogno. Al rientro un pasto condiviso e poi in cerchio nello spazio del campo da calcio, seduti sull’erba a scambiarci pensieri e riflessioni guidati dal prof Pierluigi Consorti che ha introdotto la riflessione su “ la novità del popolo di Dio come soggetto celebrante”, la centralità del Vangelo-Parola. Il periodo del covid ci ha fatto riscoprire in modo più intenso che la liturgia è il fare della Chiesa per Dio e con Dio, espressione del popolo di Dio raccolto insieme alle quali tutti devono poter prendere parte in maniera attiva, secondo la varietà dei ministeri e dei carismi.

Da molti è venuta l’esigenza di un impegno maggiore dei laici nella liturgia, di riscoprire il ministero sacerdotale ricevuto con il Battesimo, tematiche e bisogni emersi soprattutto nei mesi in cui c’è stato il “digiuno eucaristico”.

La vera sorpresa della giornata è però venuta dai ragazzi, dai giovani e dalle bimbe che rispondendo all’input : “ se fossi gratuità io sarei…hanno fatto emergere parole come : truccatrice (per rendere belli/e tutti/e), tempo (  per giocare, stare in famiglia) . Ho scritto  queste perché dette da  bimbe di 5 anni, guidate dai ragazzi/e adolescenti.

Questo è il frutto di questa giornata , ma anche di tutti questi mesi, preceduti da celebrazioni Eucaristiche, giornate comunitarie  e poi nel lungo periodo del lockdown dalla preghiera dei salmi mattina e sera, dalle riflessioni di don Cristian, dalle Messe in streaming, dalle tante riflessioni nate all’interno delle famiglie della comunità.

Specchiandoci negli occhi limpidi delle nostre bimbe, siamo ripartiti certi che il Signore ci è vicino e che se, lasciamo agire in noi Lo Spirito, riusciremo a costruire relazioni belle, all’interno e fuori della comunità.