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Il dramma della giovantù iraniana
Nella elegante sede della Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci, a cura del circolo culturale “Il Centro” e dell’Associazione femminile Fidapa si è tenuta una conferenza sul tema: “Il dramma della gioventù iraniana” di cui è stata relatrice la Senatrice Stefania Craxi, Presidente della Commissione Affari Esteri del Senato.
Il dottor Pullerà, a nome della banca, ha dato il benvenuto alla senatrice, quindi il direttore del “Centro”, Enrico Dello Sbarba, ha messo in rilievo che si trattava di una delle iniziative del circolo messe in cantiere per “promuovere la sensibilità della città” su questa triste vicenda. La Presidente della Fidapa, Sofika Dhimjini, ha invece chiesto alla relatrice quali possono essere gli sviluppi di questo dramma civile Poi Massimo Bianchi, nell’introdurre Stefania Craxi, ha sottolineato che Livorno è una città che ha alle spalle una storia di solidarietà, di manifestazioni condotte per la crisi di Cuba e per la guerra in Vietnam, quando anche l’allora Vescovo di Livorno, Alberto Ablondi, ricevette una delegazione di pace del Vietnam. Oggi invece ogni traccia di solidarietà è scomparsa e per i fatti iraniani “non si sente volare una mosca”.
Stefania Craxi ha esordito dicendo che “stiamo vivendo tempi inquieti” non solo per la guerra in Ucraina, ma anche perché, tra i paesi che si gettano nel Mediterraneo, 60 conflitti stanno dilaniando i paesi africani. Si può anche dire che oggi siamo in presenza di un grande scontro tra sistemi autocratici e le democrazie liberali che ci hanno consegnato un mondo libero. In Iran è presente il conflitto tra sciti e sunniti, in concreto tra Iran e Arabia Saudita, e la realtà ci dimostra che il terrorismo non è finito. Al tempo dello Scià Reza Pahlevi, in realtà era stato condotto un processo di modernizzazione del paese anche se non fu capito da tutti i cittadini. Ma da Khomeini a Khamenei, con il governo degli Ayatollah, l’assolutismo e l’integralismo è divenuto il sistema dominante. Ci troviamo di fronte ad “una casta militare” funzionale solo al regime che ha dato origine ad un dissenso conclamato a cui sta facendo seguito una feroce repressione. I giovani e le donne sono le prime a pagare per la loro richiesta di libertà. “La corruzione e l’incompetenza del regime è provata, così come è provato l’isolamento internazionale”.
La rabbia del popolo -ha aggiunto la relatrice- viene ignorata e il Presidente iraniano impunemente dice: “non avremo pietà contro gli elementi ostili”. La gioventù iraniana ha lanciato la propria sfida, ma sono 20 mila i giovani incarcerati, molti subiscono violenze, soprattutto le donne e perdono la vita. Nel mondo arabo le donne stanno assumendo importanti ruoli e “sono convinta che se l’occidente le sosterrà sarà difficile reprimere il sorriso delle donne iraniane”!. Nel corso degli interventi Stefania Craxi ha potuto ribadire il concetto, riguardo al dramma dei giovani iraniani, che “la nostra reazione è troppo tiepida”. Al termine la Presidente della Fidapa ha donato alla relatrice un bouquet di fiori.