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Il consumo del sacro
Basta con questo consumismo eccessivo e senza limiti. Non preoccupa il consumo. L’ uomo ha sempre consumato, usufruendo dei beni dono della terra, del cielo e del mare. Ma i beni che la natura offre non sono infiniti. Alcuni beni sono limitati e alcuni elementi sono in via di esaurimento. Abbiamo consumato esageratamente ed egoisticamente. Senza alcun ritegno e senza responsabilità di fronte alle future generazioni. Ormai siamo in un sistema dove domina il “culto del consumismo”, che è penetrato nel tempo e nello spazio di vita di tutti noi. Il consumismo ha esaltato l’eccesso, l’avere oltre il necessario, ha spinto al superfluo, allo spreco, a favorire “l’usa e getta” , ha eliminato i riti, le differenze tra giorni feriali e festivi. Ogni giorno “uguale” con negozi sempre aperti 24h e 7g. E con internet sempre connesso e per tutti, che offre “occasioni” di acquisti in ogni istante. Tutto sempre a disposizione e tutto consegnato ovunque e in tempi velocissimi. Un consumismo che ha reso ogni giorno un giorno indifferenziato, perennemente sempre uguale e anonimo. L’ attesa del Natale sia almeno una occasione per fermare queste “vite intrise di consumo e inquiete”, sia momento fertile per far riposare le nostre menti troppo concentrate su “schermi digitali”, sia alimento per dare serenità ai nostri cuori riscoprendo nel “consumo del sacro” quella linfa vitale che realmente sazia e inonda di infinito bene.