I sacerdoti in Ucraina

La lettera del direttore del servizio informazione di Aiuto alla Chiesa che soffre

«Senza la Messa quotidiana, il rosario quotidiano e la preghiera personale, non riesco a immaginare come potrei resistere qui!»  
Sono le parole di Padre Witalij Novak, cappellano militare in Ucraina, mentre ogni giorno benedice uno ad uno i soldati nonostante la minaccia dei droni e delle bombe. Alcuni gli stringono la mano con le lacrime agli occhi, altri restano in silenzio. Tutti si aggrappano a quel momento come fosse l’ultimo. 

È l’unico sacerdote per tremila uomini. Celebra la Messa tra le esplosioni, distribuisce medaglie miracolose, confessa chi ha paura di non tornare dal fronte. Porta Cristo dove nessun altro oserebbe.

Anche se l’invasione russa su larga scala del 2022 ha segnato un’escalation drammatica, l’aggressione all’Ucraina è iniziata nel Donbass nell’ormai lontano 2014. Da allora, migliaia di famiglie hanno perso tutto. Il lavoro, la casa, gli affetti. I prezzi di cibo, elettricità e carburante sono saliti alle stelle. Gli aiuti umanitari diminuiscono. E i sacerdoti? Restano. Restano accanto al popolo ucraino, con coraggio, ogni giorno. 
Nella diocesi di Kyiv-Zhytomyr, tra le più colpite, 175 sacerdoti servono in 149 parrocchie. 
Sono carmelitani, cappuccini, dehoniani, pallottini. Nessuno di loro riceve aiuti statali. Molti faticano persino a mantenere aperte le chiese. Nonostante ciò, non abbandonano il loro popolo: accolgono sfollati, distribuiscono viveri nei villaggi isolati, offrono una parola di speranza quando tutto sembra perduto.  Oggi può essere Lei la speranza di questi sacerdoti in trincea.  Con una donazione, può sostenere questi coraggiosi ministri di Dio della diocesi di Kyiv-Zhytomyr. Se vuole aiutare quelli presenti nel resto del territorio della nazione, può farlo attraverso un’offerta per la celebrazione di sante Messe, che saranno celebrate secondo le Sue intenzioni. 
Sostegno ai sacerdoti di Kyiv-Zhytomyr Offerte per Sante Messe
Attraverso la generosità di tanti, potremo continuare a sostenere la presenza viva e feconda della Chiesa, anche tra le macerie, anche sotto i bombardamenti, anche là dove la speranza sembra svanire. 
  Con profonda gratitudine.
 Massimiliano Tubani
Direttore