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I dati diffusi
«Le tasse vanno pagate», ha detto domenica all’Angelus il Papa. E subito sui social è riesplosa la tiritera sul Vaticano che non lo farebbe. Si tratta, è bene ribadirlo, di una assoluta fake new, come Avvenire ha documento più volte dati alla mano. Ma come tutte le fake news anche questa è dura a morire e perciò non è inopportuno tornare a ripetere come in realtà stanno le cose. Innanzitutto bisogna ricordare che la Città del Vaticano è uno Stato sovrano a tutti gli effetti, con le sue leggi e civili e penali e le sue sostanze.
Possiede tra l’altro inoltre alcuni immobili (da non confondere con quelli che godono della extraterritorialità anche se si trovano in territorio italiano) adibiti a uso commerciale o abitativo privato, per i quali – come qualsiasi altro immobile in Italia (esclusa la prima casa e le altre eccezioni stabilite dalla legge) – si paga l’Imu o fino a qualche anno fa l’Ici. Cosa che si verifica regolarmente per tale categoria di beni nei confronti dei Comuni di Roma e di Castel Gandolfo (cioè gli enti locali sul cui territorio gli immobili in questione si trovano).
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