I cooperatori diocesani: chi sono e come lo si diventa

Durante il convegno ecclesiale di Domenica scorsa sono stati presentati i candidati a diventare cooperatori della Pastorale Diocesana: Monica Calvaruso, Barbara Garzelli, Maurizio Landi, Donatella Mansueti, Pier Giorgio Novelli, Gianluca Taddei e Massimiliano Luschi. Persone, presentate dai loro parroci, che hanno iniziato un cammino di formazione per svolgere al meglio il loro ruolo di sostegno alla parrocchia.

Il momento storico che la Chiesa sta vivendo richiede anche alla nostra Diocesi un rinnovamento – scrive mons. Giusti nella lettera pastorale –  Questo sarà portato avanti dalla Scuola Vescovile ai Ministeri che si adopererà alla formazione di cooperatori pastorali e di altri ministri laicali istituiti, al fine di creare in ogni comunità parrocchiale una équipe pastorale.Essa avrà il compito di portare avanti le scelte pastorali diocesane e parrocchiali (indicate dal Consiglio Pastorale Parrocchiale) e di aiutare la parrocchia ad acquisire la propria identità, nonché il parroco, o amministratore parrocchiale, nel suo ruolo di guida.

Ma chi sono coloro che possono accedere a questa formazione? Tutte le persone che hanno compiuto 21 anni di età, che a discrezione del parroco, possono diventare dei cooperatori di comunità. Essi devono, inoltre rispondere ai seguenti requisiti:- la presenza della carità, che è il carisma eccellente e il più edificante atteggiamento interiore di servizio; – la vita eucaristica; – la professione della vera fede; – la finalità e intenzione, limpida e sincera, di collaborare all’edificazione della comunità cristiana; – il rispetto verso la gerarchia; – la volontà della comunione, della convergenza, e della compartecipazione nell’esercizio del proprio ministero in armonia con tutti gli altri; – la partecipazione attiva e collaborativa all’interno della comunità, espressione della dimensione vocazionale al servizio.

Ecco il depliant per saperne di più