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Grazie a Zeffirelli in tanti hanno conosciuto il Vangelo
“Dobbiamo essere e riconoscerci debitori nei confronti di Franco Zeffirelli, come Chiesa ma anche come italiani, come credenti, ma anche come laici. Grazie al suo ‘Gesù di Nazareth’, larga parte della popolazione dai 30 anni ai 90 ha dato un volto a Gesù e ha conosciuto Cristo, ha conosciuto il Vangelo. Non so quanti italiani abbiano letto interamente il Vangelo, ma tantissimi italiani conoscono il Vangelo grazie alla grande opera di Zeffirelli: il suo ‘Gesù di Nazareth’”.
Don Davide Milani, non dobbiamo dimenticare nemmeno “Fratello Sole e Sorella Luna”, che ci riporta alla vita di Francesco d’Assisi…Sì, un’altra opera importante, un tratto caratteristico della cinematografia di Franco Zeffirelli anche se nel caso di “Gesù di Nazareth” abbiamo di più, ante litteram una serie tv… C’è stata una grande novità anche nel format, un’evoluzione dello sceneggiato; non è semplicemente uno sceneggiato, oggi la chiameremmo una serie televisiva. Allora il termine poteva sembrare dispregiativo, oggi è la forma di cinema più celebrata. Cosa vediamo soprattutto in ‘Gesù di Nazareth’ ma anche in ‘Fratello Sole, Sorella Luna’? Vediamo che il modo con cui Zeffirelli racconta il sacro, racconta Gesù, è la bellezza: Gesù di Nazareth è bello, Robert Powell è bello, tutti i personaggi sono belli. Qualcuno ha criticato questo approccio parlando di “fumettone”, parlando di approccio eccessivamente estetizzante. In realtà, c’era una concezione spirituale dietro. Il bello, il vero, il giusto stanno insieme e nella bellezza trovano l’epifania. Non era solo bello Gesù contornato da una bruttezza umana: tutto era bello, la verità che si rivela è bella e rende belli. Questo vale anche per Francesco, per ‘Fratello Sole, Sorella Luna’. Ecco, dietro c’è chiaramente una concezione spirituale.
Che cosa ha dato Zeffirelli al cinema italiano e internazionale?Zeffirelli ha reso grande l’Italia soprattutto fuori dall’Italia. E’ stato amato, riconosciuto per il suo valore soprattutto all’estero. In Italia è stato forse più criticato che apprezzato. Sì, è vero, gli unici grandi premi che ha preso, li ha presi in Italia. Ha preso diversi “David”, però la sua amicizia con molti personaggi di primissimo piano l’hanno reso davvero il grande maestro di cinema italiano nel mondo. Siamo ancora in tempo per una grande riflessione sulla sua opera per celebrare il valore di quest’uomo, di questo credente, di questo grande maestro di cinema che ha avuto a sua volta grandi maestri e che lascia un segno indelebile nel cinema ma anche nel teatro e nella cultura in generale.