Gli schiavi cristiani e l’opera del SIT

La via Crucis promossa dall'ordine Trinitario

La Parrocchia di San Ferdinando Re guidata da fr. Emil T. Kolaczyk  O.S.S.T. ha organizzato una tre giorni all’insegna della Chiesa che soffre. Un percorso di approfondimento sulla persecuzione dei cristiani nel mondo. Il 21 febbraio si è svolta una Via Crucis all’interno della Fortezza Vecchia presieduta dal Can. Don Donato Mollica. Le dodici stazioni sono state introdotte dai passi evangelici e dal commento su realtà concrete di persecuzione presenti oggi in moltissimi paesi come lo Sri Lanka, l’Indonesia, il Pakistan, la Turchia, lo Yemen, l’Afganistan, il Sudan, il Medio Oriente, la Nigeria, ecc. Erano presenti, oltre ai parrocchiani e ai tre frati trinitari della comunità di Crocetta, alcuni religiosi della Comunità di Galliano del Capo in Puglia.  Li guidava Padre Pasquale Pizzuti O.S.S.T. responsabile del S.I.T. Provinciale.

Che cos’è il S.I.T. : secondo i dati raccolti dal World Watch list nel periodo dal mese di maggio 2022 al mese di maggio del 2023, vi sono più di 360 milioni di cristiani che vivono in paesi dove incorrono rischi grandi per via della loro fede cristiana. 

La redenzione degli schiavi è l’opera di misericordia per eccellenza: nello schiavo si incontra Cristo che ha fame e sete, nudo e ammalato, pellegrino e in carcere (cf Mt 25,35-36). L’ Ordine della Santissima Trinità, fondato da San Giovanni de Matha e approvato da Papa Innocenzo III nel 1198 ha preso otto secoli fa il compito di liberare gli schiavi e i poveri nel nome e a gloria della Santissima Trinità.

L’Ordine nato al tempo delle Crociate ha sempre compiuto la sua missione per la via della pace. I Trinitari hanno liberato centinaia di migliaia di schiavi cristiani e musulmani. Per secoli l’Ordine Trinitario è stato luogo d’incontro umanitario della Chiesa con il mondo dell’Islam. Oggi nel mondo ci sono molti contesti di schiavitù, di persecuzione e oppressione, a causa della propria fede. In una lunga lista di Paesi, la missione trinitaria è crudamente attuale. I Trinitari hanno cercato di lenire la piaga della schiavitù: “Il vostro Ordine ha fatto della liberazione degli oppressi e dell’amore per i poveri un tratto qualificante della propria missione nella Chiesa e nel mondo” (Giovanni Paolo II, 7/6/1998). L’Ordine della Santissima Trinità, “così antico e così nuovo” (cf Paolo VI, 9/1/1974), con la collaborazione della Famiglia Trinitaria, rinnova il suo impegno redentivo in fedeltà alle origini. Questa Famiglia attualmente presente in 32 paesi, conta 600 religiosi, 300 monache, 2500 religiose dei vari Istituti  Trinitari di Valenzia, Siviglia, Roma, Maiorca, Madrid e le Oblate dell’ Istituto Secolare, 15.000 Laici Trinitari delle diverse Associazioni e una moltitudine di 250.000 Amici e Collaboratori in tutto mondo.

Fedeli alla missione redentrice e alle radici evangeliche presenti nella Regola del fondatore Padre San Giovanni de Matha, i Trinitari vogliono continuare ad esser portatori di solidarietà e comunione a favore delle vittime della persecuzione, delle torture e dell’oppressione: in questo specifico contesto e sempre nell’ambito dell’ Ordine si pone la struttura organizzativa denominata S.I.T. (Solidarietà Internazionale Trinitaria) con sede centrale a Roma, presso la Curia Generalizia e con sedi periferiche in tutti i Paesi ove sono presenti i Trinitari e le Trinitarie. Al S.I.T. possono, inoltre, aderire associazioni ed organismi che ne condividono i principi e gli obiettivi, anche se appartenenti ad altre confessioni religiose. Scopo specifico del S.I.T. è la sensibilizzazione sempre più incisiva rivolta ai perseguitati a causa della loro fede. Tutto ciò, attraverso programmi ed azioni concrete di liberazione e di accoglienza in quei Paesi ove maggiormente, ancora oggi, si manifestano tali inquietanti situazioni.