Giada Menicagli, una fede per gli altri

La lettera di Flaminia Giovannelli

Nel mese di settembre, presso la parrocchia della Sacra Famiglia, è stata letta una testimonianza del 2011, una lettera indirizzata alla famiglia Menicagli dalla dottoressa Flaminia Giovanelli, che ha dedicato anche una poesia a Giada Menicagli.  Flaminia Giovanelli è una dottoressa in Scienze politiche e in Scienze umane, diplomata anche in Biblioteconomia e Scienze religiose,  che  ha lavorato nel Pontificio Consiglio di Giustizia e di Pace e che, l’allora papa Ratzinger, nominò nel 2010 come sottosegretario dello stesso, diventando la prima responsabile laica del Vaticano. Oggi è presidente  di una Organizzazione no profit a favore delle donne e bambine del Mozambico e scrittrice di molti libri. La dottoressa Giovanelli restò molto colpita dalla spiritualità che emergeva dagli scritti di Giada e soprattutto dalla sua forza e umiltà che volle dedicarle una poesia .

Ecco il testo della testimonianza. 

Lettera di Flaminia Giovanelli
Carissimi Emanuela e Roberto vi ringrazio tanto del libro di testimonianze su Giada e di quello in cui lei stessa testimonia il suo incontro intimo con il Signore, facilitato dall’incontro con la Sacra Sindone. Lettere che ho particolarmente care in questo inizio di Settimana Santa. L’amore di trasmettere la fede realizzato nel suo servizio di catechista, è forse l’aspetto della personalità di Giada che più mi colpisce: la fede animata partecipandola agli altri e la sua è stata ed è diventata veramente grande.
Mi raccomando alle vostre preghiere, a quelle di Don Fabio e del Gruppo San Michele Arcangelo del Carcere Le Sughere di Livorno. A tutti il mio affettuoso augurio di Buona Pasqua.
Flaminia Giovannelli, 17 aprile 2011.


Vi mando questa mia poesia che sarà pubblicata sul settimanale diocesano di Trieste “Via Nuova”, e un mio libro per bambini. Chissà che non vi possono tornare utili nel vostro impegno catechistico. Flaminia

Allegato libro: La stella racconta. Una storia d’amore in rima con colore.


Poesia dedicata a Giada Menicagli
Corteo gioioso.

Prima le donne e poi pure Giovanni

quando videro a terra i bianchi panni

si chiesero se fosse magia

oppure frutto della fantasia.
 Il corpo di Gesù – ne erano certi-

deposto avevan con mani solerti

 le pie donne, i discepoli e la Madre
fatta che fu la volontà del Padre.
 Ma dov’è che le avranno mai portate

 le membra del Signore martoriate?

“Non abbiate paura: Gesù è vivo!-

gridò l’angelo con tono fattivo-

Ditelo altri  e andate in Galilea.

Lì vi raggiungerà : è sua l’idea.

Ecco allora che torna loro in mente

 ciò che Egli aveva detto di sovente:

 ” mi uccideranno, ma soli tre giorni
son necessari perché io ritorni

a star con voi ancora per un  poco . Ma
verrà un Altro,  poi, che è tutto fuoco”.
 Non avevan capito con chiarezza,

ma sentivano, adesso un’allegrezza

che li spingeva a dar lode al Signore
a gran voce e con tutto il loro cuore.
Puntando a Nord si misero in cammino-
fortuna ch’era ancor buon mattino-

Giovanni e il capo-apostolo Pietro
e una gran folla che gli andava dietro.
 Uomini, donne coi miracolati,

non più ciechi, né sordi, né sciancati;

 vecchi, bimbi, vedove e centurioni,
poi anche cammelli, asini e leoni.

Tutti gridavano “Gesù è risorto!”
Anche quelli il cui fiato era già corto
Il corteo lo chiudeva un gatto azzurro
 Dicendo “gloria!” , come in un sussurro. 

Come leggiamo nelle tantissime testimonianze arrivate alla famiglia Menicagli, chi conosce Giada resta colpito dal suo sorriso, dal suo carattere, soprattutto dalla sua profondità di animo e trova in lei una grande fede e amore per Gesù Cristo, da rimanerne affascinato. La dottoressa parla di “fede partecipata” che ha riscontrato in Giada la giovane catechista, la ragazza che amava la natura, la famiglia e che faceva sua tutte le Opere di Misericordia, perché si è sentita così benedetta dal Suo Signore da trasmettere tutto il Suo Amore e ad avere Misericordia del prossimo. Giada sempre pronta ad accogliere, a pregare per i sofferenti, ad amare perché si è sentita così accolta e abbracciata da Dio, da addormentarsi lievemente tra le Sue braccia, alleviando così ogni sua sofferenza. 

Ricordiamo che ogni 4 del mese presso la Chiesa della Sacra Famiglia viene celebrata la Santa Messa in memoria di Giada, il cui corpo riposa nel camposanto di Santa Giulia a Livorno.