Giada Menicagli: la bellezza della fede

Nel mese di marzo il ricordo della giovane catechista

Il mese di marzo è un giorno speciale, il 19 marzo, infatti è il giorno in cui è venuta al mondo Giada Menicagli, in questo mese i suoi genitori hanno pensato di ricordare le testimonianze che si trovano sul libro “Schegge di vita”, precisamente la presentazione del Vescovo Mons. Diego Coletti e la prefazione della giornalista Sara Giusti del quotidiano livornese “Il Tirreno”.

Il giorno 4 marzo, presso la parrocchia della Sacra Famiglia, sono state lette, dunque, queste due pagine:

1) Presentazione del Vescovo Diego Coletti

Incontrare Giada è stato un dono di Dio, e penso che di questo fosse convinto anche don Biondi. Il suo profondo amore per Cristo e la sua serenità, nonostante il dolore e la gravità della malattia, colpivano e lasciavano senza parole. Mi ricordo che una volta andando in visita al “Tirreno” parlai di Giada. Non ricordo bene come la conversazione mi condusse a ricordarla eppure mi trovai a raccontare di lei, della sua forza, della sua bellezza fisica e spirituale, del dono che stava facendo a me e a coloro che le stavano intorno. Quello che ci stava donando era la fede. Una fede che significa abbandonarsi nelle braccia del Signore, affidarsi a Lui completamente, confidando che quello che ci accade è la Sua volontà e quindi la via migliore per noi. Questo libro, che è una miscellanea di testi che hanno come filo comune la figura di questa giovane, in realtà non è che lo specchio di questa grande fede. Episodi della sua vita, la sua preghiera, le testimonianze, il racconto di chi ha vissuto accanto e lei, tutto è unito da un profondo e allo stesso tempo semplice e umile desiderio di amare Dio, di seguire gli insegnamenti di Cristo e di donarsi agli altri come ha fatto Gesù. È un libro che si legge d’un fiato, ma che poi si rilegge e rilegge ancora, tornando indietro, provando a “fare l’esperienza” di Giada, cercando di pregare come lei e con lei, con lo sguardo fisso sulla vita di questa ragazza e di tutti coloro che soffrendo “fanno l’esperienza” della croce di Cristo. È un libro curato con amore. Lo “zampino” di don Biondi nell’assemblarlo è evidente, è una sua creatura e l’ha accompagnata nel suo cammino terreno. Mi è sembrato giusto che questo libro fosse presentato proprio oggi, nel giorno del compleanno di don Teodoro. Gesù ha insegnato a questo nostro fratello prete il grande valore dell’amicizia e della fraternità. Don Teodoro è stato per molti un grande e fedele amico. Ha tessuto e sparso amicizia nel suo quartiere, nel presbiterio e nella Chiesa, così come ha fatto Giada, seguendo l’esempio del suo parroco. Per questo è importante ricordare don Biondi in questo compleanno con questa presentazione: curare il libro è stato un atto di amicizia nei confronti di Giada e della sua famiglia. Il mio augurio è che attraverso questo libro, ma ancor più, attraverso le figure di Giada e di don Doro, unite quest’oggi nel ricordo, ed unite per sempre in Cristo, noi possiamo imparare il valore dell’amicizia sull’esempio di Gesù; possiamo imparare ad affidarci alla volontà del Padre; possiamo far crescere la nostra fede, camminando sull’esempio di chi ci ha preceduto. [+Diego, Vescovo]

2) Prefazione di Sara Giusti “Il Tirreno”

Perché un libro su Giada Menicagli? Perché raccogliere una serie di testimonianze su una ragazza? Tutto iniziò più di un anno fa grazie alla volontà di Don Biondi, l’amatissimo parroco di Shangai scomparso nel gennaio di quest’anno. “Doro” conosceva Giada molto bene, conosceva la sua fede e la forza che sapeva trasmettere. E quando, dopo la morte terrena della ragazza, nel 2003, sono iniziate ad arrivare centinaia di lettere da parte di persone che l’avevano conosciuta, ha deciso di riunirle in un libro e farle conoscere a più persone possibili. Così è nato “Schegge. Giada Menicagli”. Una serie di testimonianze arrivate dalla gente comune, testimonianze su una giovane, che nella sua vita, fino all’ultimo, era stata capace di trasmettere una forza ed una fede incrollabili a tutti coloro che aveva intorno. Un libro toccante, di quelli che rimangono in testa nei giorni successivi alla lettura e che ti porta a riflettere. Un libro che dovrebbero leggere tutti, credenti e non. Un libro-testamento che, come scrive un Cardinale, tra i tanti che hanno letto e scritto dopo la prima stampa, sarà molto utile non solo ai giovani ma all’intera Comunità cristiana. Perché il messaggio che porta con sé e che trasmette, è capace di servire da monito , da guida, per comprendere quali sono veramente le cose che contano nella vita di tutti i giorni. Nei nostri rapporti con gli altri, con le persone ma anche con tutte quelle che non conosciamo e di cui incontriamo lo sguardo passeggiando per  strada. Un libro capace di trasmettere forza, fiducia, capace di insegnare a guardare oltre i piccoli e grandi problemi quotidiani che a volte sembrano rendere la vita faticosa, facendoci perdere di vista quanto sia preziosa. “Schegge. Giada Menicagli” è arrivato così alla seconda edizione. Segno che il messaggio della giovane non è andato perduto, ma sta continuando a crescere e germogliare anche tra coloro che non hanno mai incontrato i suoi occhi azzurri ( ” … il mare e il cielo in quegli occhi e   nel cuore “) e che, leggendo quanto scritto dalle persone che le sono state accanto, riescono a sentirla, capirla, e cogliere il significato di quanto ci ha lasciato. [ Sara Giusti]

Queste le ultime due letture per ricordare agli amici di Giada quanto è stata cara alle persone che hanno avuto la fortuna di conoscerla fisicamente: don Biondi, l’amico-padre che ha visto crescere Giada e che ha potuto verificare il suo carisma d’amore e dono di sé; Mons. Coletti che parla di lei come dono di Dio, come persona che, avendo incontrato Gesù, ha vissuto con gioia il suo calvario e ha accettato con pace la sua missione. C’è una missione che il Signore ha affidato a Giada: essere un faro di luce per chi ha perso la speranza; essere l’angelo che accompagna nel momento del trapasso; essere la guida per i sofferenti e i carcerati per conoscere Dio. Infatti, attraverso Giada, oggi sono molti che si sono convertiti, che hanno iniziato a leggere il Vangelo e i Salmi, che hanno iniziato a pregare il rosario. Molte persone hanno conosciuto Giada fisicamente, altri attraverso i libri, le sue testimonianze, le lettere e i libri scritti dai carcerati. Oggi, leggendo “Schegge di vita”, è possibile rileggere le prime testimonianze raccolte da don Biondi, dopo la nascita in cielo di Giada; invece, è possibile leggere le riflessioni e le preghiere di Giada nel libro “La Tua Sindone”, un testo tradotto in varie lingue europee.

Per gli amici di Giada, ricordiamo la messa mensile il 4 di ogni mese presso la parrocchia sacra Famiglia, per sapere gli orari e altre iniziative è possibile inviare ai genitori di Giada un messaggio su messenger (facebook), nel gruppo pubblico Giada Menicagli: dono di Dio. Per chi volesse portarle un fiore, le sue spoglie riposano nel camposanto di Santa Giulia.