Gesù mangiava a scrocco. Le cose migliori Le ha fatte stando a tavola

Un racconto/commento biblico, che inviterà a sorridere e che, insieme, commuoverà il lettore, alternando riflessione teologica e slang napoletano, sorrisi e richiami alla serietà della vita: un libro leggero, ma non scritto con leggerezza; un testo sorprendente, che restituisce alla spiritualità biblica un linguaggio fresco, spigliato, ma sempre capace di profondità e di concretezza. Mi convinco sempre più che le parole dette con disprezzo quando Gesù era in vita, che lo additano come un «mangione e beone, amico dei pubblicani e dei peccatori», siano in realtà un titolo messianico al pari di “Figlio di Davide”, di “Cristo”, di “Figlio dell’uomo”.ALFONSO LONGOBARDI. Gesù mangiava a scrocco è il terzo libro prodotto e, per la noia dei grandi e dei piccini, segna probabilmente la fine della sua carriera di scrittore. Ma se le cose vanno bene, l’autore ha già detto che forse “la penna al chiodo” non la mette. Le scarpette, quelle ce le ha già messe da tempo, mentre da fedele discepolo di Gesù, la “scarpetta” nel piatto ancora se la permette. Cresciuto a Sant’Antonio Abate (NA), entra nell’Ordine dei frati Minimi nel 2004 e il 17 settembre del 2011, nella piazza del mercato del suo paese, viene ordinato sacerdote. Attualmente vive a Roma.

Il libro è disponibile presso la Libreria Paoline di Livorno