Diocesi
Gesù, la porta della vita
Nella Domenica del Buon Pastore, la figura in cui Gesù si identifica, che conosce per nome le sue pecore, il Santuario della Madonna di Montenero si presenta con delle novità rispetto alle settimane trascorse. I monaci benedettini hanno predisposto le panche a distanza anti Covid-19 per ricevere i fedeli. La Cappella dei Ceri Votivi aperta, le aiuole del Chiostro con le rose ben curate, i corridoi degli Ex voto tirati a lucido. I monaci come il Buon Pastore sono molto attenti nel preparare il luogo dove accogliere il gregge di Dio.
Monsignor Simone nell’omelia pone in evidenza la porta dell’ovile, davanti alla porta c’è il Santo dei Santi, Gesù si sta presentando come la parta di accesso a Dio. Attraversare la porta è entrare in Cristo. “Bisogna entrare in Cristo. Come si entra in Cristo? Come si può penetrare l’umanità di Cristo? Tramite l’Eucarestia”. L’insistenza per tornare presto a nutrire il popolo con il pane di vita è la possibilità di vivere il mistero di Cristo. “Cosa ci ha detto Gesù? Senza di me non potete fare nulla”.
L’umanità di Cristo è il Suo corpo mistico che è la Chiesa. L’entrare in Chiesa indica diventare una cosa sola con Cristo. Una purificazione è pertanto necessaria. Chiedere perdono a Dio per i nostri peccati per essere pronti ad entrare in comunione piena con Cristo. “Cosa avviene penetrando questo mistero di Cristo? Ce lo raccontano e testimoniano centinaia di uomini e donne con i loro scritti”.
“San Francesco, cosa penetra in lui sul Monte della Verna quando riceve le stigmate? Diventa Cristo”. “In misura in cui uno penetra nel Mistero di Cristo, penetra nel mistero dell’Amore”. “A mano a mano che penetro in Cristo scoprirò che nasce una sorgente che disseta”. La sete di felicità va cercata dentro ognuno di noi dove rintracciare la presenza di Cristo che disseta, placa e dona ogni delizia.
La nostra esistenza è un’anticipazione di quello che ci attende, il bello è davanti a noi. Ci aspetta la pienezza della vita. L’esperienza mistica dei tanti Santi della storia del cristianesimo testimonia l’attraversare la porta che è Cristo. Entrare sempre più in questa intimità divina che sazia oggi, rende beato oggi e fa scomparire la paura della morte. “Come chiama la morte San Francesco? Sorella morte”. “Diventa come direbbe il poeta Ungaretti semplicemente una sorta di attraversare per potere rincontrare uno degli affetti più cari di noi”. Dice Ungaretti: “Finalmente quando sono stato perdonato e abbracciato dalla misericordia del Padre, Padre finalmente potrò riabbracciarti”.
La primavera e l’estate sono davanti a noi, il Paradiso è davanti a noi. “C’è un baratro che dobbiamo saltare. C’è una porta per evitare il baratro. Questa porta si chiama Gesù. Dobbiamo entrate e penetrare attraverso questa porta”. “Io sono la porta della vita!”
le foto sono di Antoluca Moschetti