Formare gli adoratori del futuro

L'adorazione con i bambini alla parrocchia di Castiglioncello

È meraviglioso vedere i bambini pregare, perché i più piccoli sono naturalmente predisposti ad accogliere la presenza di Gesù. Il nostro compito è accompagnarli in questo cammino, aiutandoli a sviluppare un rapporto personale con Lui. Tuttavia, ciò che il Signore opera nei loro cuori resta spesso un mistero e non ci appartiene. Non di rado, sono proprio i bambini a trasmettere ai genitori il desiderio di avvicinarsi all’adorazione e, grazie a loro, molti adulti hanno iniziato a pregare con maggiore partecipazione. Alcuni, colpiti dall’esperienza dei figli, hanno scelto di dedicare un’ora settimanale all’adorazione nella nostra comunità.

Oggi ci chiediamo se la catechesi, la partecipazione talvolta incostante alla Messa e l’accesso sporadico al sacramento della Riconciliazione siano sufficienti a far nascere nei ragazzi un legame profondo con Dio. In un mondo che spesso lo esclude, cosa può aiutarli a desiderare di diventare amici di Gesù? Probabilmente, l’Adorazione Eucaristica rappresenta un’opportunità concreta per favorire questa vicinanza.

Gesù accoglie e ama prima ancora di insegnare, e il tempo trascorso in preghiera davanti a Lui può suscitare nei bambini quella fiducia profonda che riservano solo alle persone a cui vogliono bene. Prima di comprendere, il bambino vive e sente, ed è attraverso i sensi che può cogliere la presenza di Gesù nell’Eucaristia. Anche senza conoscere il mistero della consacrazione, percepisce la sacralità di ciò che accade: la luce, i colori, il profumo dell’incenso, il canto, il raccoglimento delle persone in ginocchio creano un’esperienza che tocca il cuore.

Per proporre ai ragazzi momenti di adorazione, è essenziale educarli al valore del silenzio. Questo li aiuta ad ascoltare non solo chi li circonda, ma anche il mistero della vita e la voce di Gesù. Invitare i bambini a qualche istante di raccoglimento prima della preghiera li aiuta a concentrarsi, a mettere da parte le distrazioni e a sentirsi più vicini al Signore. Educare al silenzio insegna anche a riconoscere la bellezza che ci circonda, stimolando uno sguardo più contemplativo. Questo percorso deve essere graduale, ma costante, sfruttando in particolare i periodi liturgici più adatti a favorire momenti di intimità con Dio: Avvento, Natale, Quaresima, Tempo pasquale.

Un altro aspetto importante da trasmettere ai bambini è l’amore per Gesù. Aiutarli a scoprire la gioia di seguirlo, di imitarlo nelle parole e nei gesti, di riconoscere la sua presenza nella loro vita. Questo significa raccontare la sua storia, soffermandosi sugli episodi che mostrano il suo amore profondo per l’uomo, come le guarigioni o i momenti vissuti con i suoi discepoli.

Un ulteriore strumento per far apprezzare l’Adorazione Eucaristica ai ragazzi è educarli al linguaggio dei simboli liturgici: pane e vino, acqua e olio, croce e altare… Tutti segni che aiutano ad esprimere e a vivere la fede in modo più concreto.

A seconda della loro età, aiutiamoli a scoprire questo linguaggio ricco di significati. Chi li guida ha il compito di orientare il loro cuore e la loro mente verso un incontro autentico con il Signore, lasciandosi sostenere dalla potenza della Parola e dall’azione dello Spirito Santo.