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Educare, infinito presente
Voglio condividere l’importante notizia della pubblicazione del documento CEI ““Educare, infinito presente. La pastorale della Chiesa per la scuola” e offrirne una breve guida alla lettura nella speranza sia utile ai vari percorsi educativi ed associativi di cui siamo protagonisti. Pubblicato a cura della Commissione episcopale per l’Educazione cattolica, è “uno dei frutti del cammino decennale che i Vescovi italiani hanno dedicato all’educazione”; un “dossier” che non può che essere permanente e che necessita “di un impegno che si presenta accresciuto per urgenza e novità di esigenze”.
Chiesa e Scuola si presentano alleate, in un momento così decisamente particolare, per un patto educativo, per una azione pastorale unitaria che invita tutti gli attori del mondo della scuola a mettersi in rete. Del resto “nessun credente, nel mondo della scuola e nel tessuto ecclesiale, è escluso da un ruolo missionario e testimoniale che conduca alla scoperta di Cristo”. Per un’azione pastorale efficace, si rende allora necessario “il superamento di una attività portata avanti in maniera settoriale” perché “un modo separato di procedere non è più concepibile”. In questa direzione “tutti gli attori e gli organismi della collettività che hanno attinenza con il mondo dell’educazione e della scuola sono chiamati a mettersi in rete, a collegarsi attivamente per favorire la crescita sana e autentica delle nuove generazioni. Ne va del futuro dell’intera comunità umana, oltre che di quella ecclesiale”.
Il documento (un’introduzione, tre capitoli e un’appendice) presenta alcuni passaggi chiave. Il primo capitolo è dedicato alle “parole che accendono una passione”: cultura e culture, scuola, educazione, insegnare, imparare, dare senso. “Non è facile replicare l’esempio di Gesù”, maestro per eccellenza- si legge tra l’altro- “ma ogni insegnante deve sforzarsi di avere, per i suoi alunni, quella autorità che lo qualifica come vero maestro, come persona capace di lasciare un segno nella mente e nella vita dei suoi alunni”.
Nel secondo capitolo alcune linee pastorali per la scuola, ricordando che soggetto della pastorale è comunque tutta la comunità cristiana: diocesi e parrocchie, studenti, insegnanti, dirigenti, personale, genitori, associazioni, scuole, istituzioni cattoliche. “La Chiesa- leggiamo- non si serve della scuola per finalità estranee ad essa, ma si ritiene sua alleata e la considera un bene primario della comunità umana”. Affermato con forza, viste le emergenze ed urgenze educative, è il rilancio di un atteggiamento radicale: ciò “che orienta l’impegno della Chiesa e dei credenti per la scuola è dunque il servizio, che si manifesta nelle forme di una dedizione attiva e creativa, di una stima sincera e di una genuina condivisione e responsabilità”. Significativo un riferimento alle scuole cattoliche: “fra i compiti della pastorale per la scuola vi è anche quello di valorizzare, sostenere e promuovere le scuole e le altre istituzioni formative cattoliche sia nella comunità ecclesiale che in quella civile” impegnandosi per una parità effettiva tra istituti statali e non statali per “un sano pluralismo educativo”.
“Progettare la pastorale per la scuola” è il titolo del terzo capitolo: sottolinea l’importanza di partire da “una conoscenza attenta e approfondita della realtà”. Tra i temi trattati la Settimana dell’educazione, il sostegno allo studio, l’attenzione alla famiglia come componente essenziale della pastorale, la custodia del creato, il contrasto al disagio e alla povertà educativa.
Il testo si sofferma poi sullo “spartiacque” rappresentato dalla chiusura improvvisa e prolungata imposta dal Covid-19, “le cui ricadute sono ancora in buona parte da decifrare e raccogliere in vista di una nuova e promettente stagione della scuola italiana” chiamata a “riguadagnare la centralità del suo ruolo” facendo leva sul “primato dell’educazione e la centralità della persona” per ricostituire il “patto educativo”. Ed è per questo che occorre “un modo di pensare e un agire pastorale davvero unitario e centrato sulla persona”.
L’appendice, intitolata “Parole per la scuola”, propone stralci di interventi sul tema di Papa Francesco, della Congregazione per l’educazione cattolica, della Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università e del Consiglio nazionale della scuola cattolica .
Un sussidio dunque importante per tutti; soprattutto per l’AIMC (Associazione Italiana Maestri Cattolici) è pista di senso associativo, orientamento della dimensione ecclesiale, provocazione professionale e testimoniale di cui sarà significativo riparlare. L’AIMC, porzione di Chiesa nel mondo della scuola, si rende disponibile ad un percorso educativo e pastorale in rete, in cui la molteplicità delle voci e delle realtà possa essere testimonianza sinfonica.
Si invita quindi alla lettura del documento e alla programmazione di incontri in remoto a cui ci farà piacere essere presenti.
(per leggere il documento clicca qui https://educazione.chiesacattolica.it/educare-infinito-presente/
*Consigliere Nazionale AIMC (Associazione Italiana Maestri Cattolici)