cinema
E poi si vede
Un film di Giovanni Calvaruso

Sicilia oggi, Federico e Fabrizio sono due giovani sulla soglia dei trent’anni che guardano con fiducia al concorso per un posto fisso in Comune. Laureato controvoglia in giurisprudenza, il primo è abituato a compare spillando soldi ai genitori; il secondo, avvocato che non esercita, è costretto a fare il rider. Il giorno della prova scritta del concorso, che sembra già vinto dal figlio di una senatrice carrierista, qualcosa va storto e uno dei due ne beneficia…
Valutazione Pastorale della Commissione CEI
Show teatrali e soprattutto risate sui social, poi la girandola della Tv con “Striscia la Notizia” e il PrimaFestival di Sanremo, infine l’approdo sul grande schermo. È, in breve, il percorso dei comici siciliani I Sansoni, ovvero Fabrizio e Federico Sansone, che debuttano al cinema con il loro primo film “E poi si vede”, diretto da Giovanni Calvaruso (ha lavorato come aiuto regista per “Incastrati 2” e “Il primo Natale”). Il film è brillante e giocoso, come una pièce teatrale, ironizza sulle storture del nostro Paese nell’ottica di trentenni cui è impedito di crescere perché non c’è lavoro, o meglio, lavoro stabile e duraturo, oltre che decorosamente pagato. Nel cast anche Paola Minaccioni, Donatella Finocchiaro, Maurizio Bologna, Ester Pantano e Domenico Centamore.
La storia. Sicilia oggi, Federico e Fabrizio sono due giovani sulla soglia dei trent’anni che guardano con fiducia al concorso per un posto fisso in Comune. Laureato controvoglia in giurisprudenza, il primo è abituato a compare spillando soldi ai genitori; il secondo, avvocato che non esercita, è costretto a fare il rider. Il giorno della prova scritta del concorso, che sembra già vinto dal figlio di una senatrice carrierista, qualcosa va storto e uno dei due ne beneficia…
Sembrano omaggiare e voler ripercorrere i passi di Ficarra e Picone i comici I Sansoni. Il loro stile è ovviamente più fresco, contemporaneo, abituato al pubblico live e social, ma lo sguardo tematico su paradossi e storture della società è simile ai veterani della commedia siciliana. Nel film “E poi si vede” I Sansoni mettono in racconto il malessere giovanile infestato da una precarietà esasperante, che toglie sogni e anche opportunità di vivere una vita adulta, fatta di legami, famiglia e indipendenza economica. Ribadiscono che la priorità non è il mito del posto fisso, ma semplicemente un posto nel mondo, che consenta dignità e serenità. Tra le righe di una commedia frizzante, a tratti (garbatamente) grottesca, si coglie tutto questo malessere diffuso tra gli under trenta (ma non solo!).
Nel film non mancano anche simpatiche esagerazioni – il rimarcare la devozione esasperante della madre di Federico alla Madonna di Medjugorje – o ingenuità narrative, riduzioni frettolose e semplicistiche. Comunque si apprezza una valida scrittura, forse un po’ acerba ma di certo acuta e interessante, che aiuta il cast e la regia a comporre un quadro gradevole, dove tra una risata e l’altra trova posto una riflessione di senso. “E poi si vede” probabilmente non metterà d’accordo tutti, ma di certo è ben direzionato al target dei protagonisti, al pubblico giovane, che desidera rompere il soffitto di cristallo o trovare uno spazio alla luce del sole nella società. Consigliabile, brillante, per dibattiti.