Diocesi
Dove sta la differenza?
Ieri ed oggi su La Nazione e Il Tirreno il comitato “Magliette bianche” in difesa della salute degli abitati di Stagno ha espresso alcune perplessità sulle parole di mons. Giusti, pronunciate nella conferenza di auguri natalizi tenutasi la scorsa settimana al Villaggio della Carità, a proposito della realizzazione della bioraffineria nell’attuale sito ENI. Già nell’ambito della conferenza il Vescovo aveva ricordato che comunque il nuovo progetto avrebbe dovuto sottostare a tutti i criteri di legge con la massima tutela per i cittadini e per l’ambiente. A questo proposito vogliamo precisare che mons. Giusti in merito alla nuova raffineria che potrebbe essere realizzata nell’area ENI di Stagno, non ha notizie diverse da quelle che posseggono le autorità del territorio livornese e conosciute da tutti. Il Vescovo si rende disponibile a partecipare a incontri e dibattiti quando sarà reso noto il progetto esecutivo per il nuovo stabilimento. Il Pastore della Chiesa livornese ha la volontà di voler attuare l’ecologia integrale propugnata dalla “Laudato Sii” di Papà Francesco. Essa propone una ecologia che salvaguardi tutto l’ambiente, uomo compreso che abita l’ambiente. Una ecologia tutelante l’uomo dal concepimento al termine della sua esistenza biologica. E dell’esistenza umana parte rilevante ce l’ha anche il lavoro. Per questo al lavoro, a nuovi possibili 120 posti di lavoro, va detto sì, ma non certo in maniera incondizionata, bensì chiedendo il pieno rispetto delle leggi dello Stato senza alcuna deroga, perché il diritto alla salute è anch’esso un bene primario. D’altra parte non conoscendo ancora il progetto esecutivo e quindi non sapendo se esso potrà essere nocivo, non si può essere contrari a priori! Altrimenti si tratterebbe di pura contrarietà ideologica, non certo ecologia integrale sostenuta da Papa Francesco.