Don Oreste Benzi verso gli altari, chiusa la fase diocesana

La famiglia, il luogo in cui si è formato, nella fede e per la vita. La vocazione, e il ruolo decisivo avuto dalla maestra. L’adolescenza, il sacerdozio, la centralità dell’eucaristia: «Nella Messa c’è Gesù, sempre, per me, per noi». È la stessa voce di don Oreste Benzi, attraverso alcuni spezzoni audio, ad accogliere l’esercito di fedeli accorsi in Cattedrale a Rimini per salutare il «sacerdote dalla tonaca lisa» al termine di questo viaggio e all’inizio di una nuova avventura. Dopo cinque anni e due mesi, ieri si è chiuso il processo diocesano della causa di beatificazione: ora l’imponente documentazione circa la fama di santità verrà spedita alla Congregazione delle cause dei santi per proseguire l’iter.

Don Oreste è morto il 2 novembre 2007. Da subito tante persone che lo hanno conosciuto o incontrato lo hanno considerato santo, perché in lui hanno colto la forza del Vangelo. «Don Oreste non è ancora stato proclamato santo, neanche beato, ma noi non saremmo qui, oggi, se la sua vita non parlasse di santità»: così si era espresso il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, il 27 settembre 2014, all’apertura della causa di beatificazione. Parole che, con accenti diversi, ha ribadito nel suo intervento in Cattedrale.

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