Diocesi
Don Giussani 2005-2025. Il desiderio di essere santi
La Messa con la fraternità di Comunione e Liberazione

La celebrazione della Santa Messa per il 43° anniversario del riconoscimento pontificio della Fraternità di Comunione e Liberazione quest’anno coincide con il 20° anniversario della salita al Cielo del Servo di Dio don Luigi Giussani (22 febbraio 2005).
Monsignor Simone Giusti nella Chiesa di Santa Giulia, patrona di Livorno, celebra il rito eucaristico con la Comunità di CL che compie quest’anno cinquant’ anni di presenza in città.
Il Vescovo Simone ricorda, citando l’Esortazione Apostolica di Papa Francesco del 2018, l’unica vocazione di tutti i cristiani, l’unico motivo della loro presenza nella Chiesa è la santità come misura ordinaria.
Purtroppo, nel nostro tempo, prevale la mediocrità. La vita sociale, la vita morale, la vita ecclesiale vengono vissute in basso profilo. La testimonianza cristiana, il coraggio apostolico, la positività verso gli ultimi c’è una finta umiltà che ci porta a dire che: «io non sono un santo». Dovremmo tutti noi avere l’ardente desiderio di diventare santi. «Molto spesso [prevale] il lamento ipocrita, tiepido e fiacco, di quella nostra depressione, tutta moderna, che preferisce la tristezza alla lotta, la mediocrità al coraggio, l’imborghesimento allo slancio magnanimo del cavaliere errante.»
«Non guariremo questo cristianesimo se non ammettiamo che quella santità che ci fa paura dev’essere rimessa al centro della nostra vita, cioè delle nostre azioni e dei nostri desideri.»
In prima persona dobbiamo combattere questa mediocrità: «Io in prima persona devo combattere nella mia vita. La mia conversione deve essere quella della santità personale».
Monsignor Simone ha invitato i fedeli presenti a confrontarsi con don Giussani chiedendosi: «Siamo fedeli a questo carisma, siamo fedeli a questa missione». «Per don Giussani l’azione è quanto mai importante […] certamente ci vuole una formazione ma accanto a una coraggiosa testimonianza di vita di fede pubblica, non solamente singola, privata, ma pubblica come Fraternità, come Comunità». «Non conta quanti siamo, conta come siamo».
«È la luce della risurrezione, e solo quella, a consentirci di resistere al buio attorno a noi e all’ingiustizia del nostro cuore, a farci credere che non saranno loro ad avere l’ultima parola.»
Il discepolo è il santo!
L’intenzione per la Santa Messa:
In questo anno giubilare chiediamo a Maria “di speranza fontana vivace” la grazia di ripetere ogni giorno il nostro fiat. La Madonna di Lourdes protegga il cammino della Fraternità e faccia crescere in noi la gratitudine per il dono di don Giussani alle nostre vite e l’amore alla Chiesa che desideriamo servire. Invochiamo su di noi e sul mondo intero il dono della pace.


















