Dio risponde alla fede con generosità

La Comunità di Sant’Egidio ha ospitato l’incontro di chiusura della Settimana di Preghiera per l’unità dei Cristiani. 

Nel momento introduttivo, tutti presenti hanno osservato un minuto di silenzio in segno di solidarietà ai fratelli Ebrei, per l’ignobile ed esecrabile episodio di antisemitismo accaduto a Venturina ad opera di due quindicenni che hanno insultato, sputato e percosso un ragazzino ebreo di 12 anni.

Il dialogo interconfessionale e interreligioso alla luce degli avvenimenti recenti, si dimostra sempre più necessario e attuale in quanto non si può creare una società libera sulla base dell’odio.

Gli interventi dei rappresentanti religiosi hanno evidenziato molto questo aspetto anche a partire dal commento dei brani della Scrittura che erano parte integrante della liturgia ecumenica.

Thomas Hagen della Chiesa Battista ha sottolineato come le nazioni sono allo sbando come ai tempi di Geremia, esse si occupano del potere, dei soldi e non hanno a cuore il bene della comunità e come se questo non bastasse, gruppi terroristici perseguitano e cacciano dai luoghi tutti coloro che non sottostanno alle loro decisioni. Sembriamo anche oggi pecore disperse. Viene sempre  promesso un nuovo re  o capo e una nuova giustizia e questo durante i secoli è stato ripetuto, ma uno solo è il Signore che ha agito con giustizia e che ha dato la vita per tutti. Gesù dalla croce ha fatto comprendere che l’amore è servizio al prossimo. “Occorre moltiplicare le esperienze della Caritas, dei Focolarini, della diaconia del mondo protestante senza mai dimenticare che solo Dio cambia i cuori delle persone, dal più ricco al più povero, dal più potente al più umile. Ci sono coloro che rimangono prigionieri sia degli altri che delle proprie schiavitù: dobbiamo lasciarci trasformare da Gesù e quanto più questo accadrà, tanto più saremo uniti come cristiani.”

Giovanni Bernardini, candidato pastore della Chiesa Valdese, commentando il Salmo 6 ha sottolineato come la fiducia e la speranza siano sentimenti complessi che si sviluppano nel tempo, e così pure la fiducia nel Signore si costruisce nel tempo per fare in modo che l’attenzione non volga altrove. Il salmista ribadisce l’esclusività del rapporto dell’uomo con Dio e in questo fa riferimento al secondo comandamento che dice “non avrai altro Dio al di fuori di me”. Dio risponde alla fede con generosità e oltre alla ricompensa del dono della terra, dà anche la Sapienza che ci rende capaci di comportarci nel modo giusto. “Il Signore sta alla destra di coloro che agiscono bene e li difende sia in senso giuridico che militare per cui non si può vacillare e non si teme nulla. Anche la morte biologica non viene temuta da colui che ha relazione con Dio perché Dio  ricolma la vita di colui che crede in Lui. Oggi è assai difficile avere una fede salda, ma volendo far nostre queste parole sono un balsamo perché Dio con Gesù Cristo ha donato la vita eterna”.

Monsignor Simone Giusti, facendo riferimento alle critiche dei giornali dove si rimprovera a Papa Francesco la sua attenzione precipua agli ultimi e ai reietti esprime invece come queste debbano essere ritenute un elogio. Papa Francesco infatti ,prende a cuore tutte le vittime delle persecuzioni, della povertà causata dal capitalismo, la crisi ambientale e tutto quanto mina la sicurezza e la pace. Ha quindi ricordato il pensiero del noto Rabbino britannico Jonathan Sacks che dice che siamo di fronte ad un Occidente dove sempre più assistiamo alla perdita della fede e il relativismo morale che prevale non è affatto una difesa della libertà. I ragazzi sono incapaci di amare, non hanno prospettive; la scuola da nozioni ma non valori.

Giusti invita quindi a prestare attenzione a coloro che danno una cattiva interpretazione delle Scritture. Dobbiamo ripartire da esse  e su queste riflettere, lavorare e studiare insieme. Le differenze di impostazione ecclesiale delle varie Chiese sono relative perché, il testo biblico è lo stesso per tutti. Poi, se si tratta di interpretarlo, allora nascono diversità, ma il testo biblico è quello per tutti: “La parola nella giusta interpretazione ci deve guidare e dobbiamo lasciarci illuminare e guidare dalla Stella per imparare a camminare insieme e convergere in Cristo”.